Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo - 1Gv 4,19–5,4Carissimi, noi amiamo Dio perché egli ci ha amati per primo. Se uno dice: «Io amo Dio» e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello.Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
1. Giovanni ci invita ad amare Dio attraverso l'amore per il prossimo. L'amore per Dio non può essere autentico se non si esprime nell'amore per il prossimo. Chi afferma di amare Dio ma nutre odio verso un fratello è definito bugiardo, perché l'amore per Dio è inseparabile dall'amore per gli altri. Capito!
2. Chi crede in Gesù come Cristo è generato da Dio; quindi, amare Dio implica amare anche i "figli di Dio", ovvero tutti coloro che condividono questa fede. L'amore diventa segno distintivo dell'appartenenza a Dio.
3. La vera fede porta a seguire i comandamenti di Dio, che non sono gravosi ma liberatori. Questa fede consente di "vincere il mondo", superando le sue tentazioni e ostacoli, grazie alla forza che viene dall'amore divino. Abbi fede!
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+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 4,14-22a
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l'anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.
Gesù nella Sinagoga annuncia la sua missione: una missione di speranza, di liberazione per i poveri, i prigionieri, i ciechi e gli oppressi, proclama l'"anno di grazia del Signore". Compie la Scrittura identificandosi come il Messia atteso, colui che porta il compimento delle promesse divine. La meraviglia degli ascoltatori sottolinea la potenza e l'autorità della sua parola, che comincia a rivelare il significato profondo della sua venuta. E Tu riesci ancora a meravigliarti quando ascolti la Parola, o per te è tutto già conosciuto?
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