lunedì 29 luglio 2024

29.07.2024 - Ger 13,1-11 - Gv 11,19-27 - Io credo che sei il Cristo, il Figlio di Dio.

Dal libro del profeta Geremìa - Ger 13,1-11

Il Signore mi disse così: «Va’ a comprarti una cintura di lino e mettitela ai fianchi senza immergerla nell’acqua». Io comprai la cintura, secondo il comando del Signore, e me la misi ai fianchi.
Poi la parola del Signore mi fu rivolta una seconda volta: «Prendi la cintura che hai comprato e che porti ai fianchi e va’ subito all’Eufrate e nascondila nella fessura di una pietra». Io andai e la nascosi presso l’Eufrate, come mi aveva comandato il Signore.
Dopo molto tempo il Signore mi disse: «Àlzati, va’ all’Eufrate e prendi di là la cintura che ti avevo comandato di nascondervi». Io andai all’Eufrate, cercai e presi la cintura dal luogo in cui l’avevo nascosta; ed ecco, la cintura era marcita, non era più buona a nulla.
Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: «Dice il Signore: In questo modo ridurrò in marciume l’orgoglio di Giuda e il grande orgoglio di Gerusalemme. Questo popolo malvagio, che rifiuta di ascoltare le mie parole, che si comporta secondo la caparbietà del suo cuore e segue altri dèi per servirli e per adorarli, diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla. Poiché, come questa cintura aderisce ai fianchi di un uomo, così io volli che aderisse a me tutta la casa d’Israele e tutta la casa di Giuda – oracolo del Signore –, perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode e mia gloria, ma non mi ascoltarono».

 

1. Dio ordina a Geremia di comprare una cintura di lino e di indossarla senza lavarla. Successivamente, gli chiede di nasconderla presso il fiume Eufrate, dove LA CINTURA MARCISCE. Questo simboleggia la vicinanza iniziale di Israele a Dio e il successivo allontanamento e corruzione.
2. La cintura marcia rappresenta L'ORGOGLIO E LA DISOBBEDIENZA del popolo di Giuda e di Gerusalemme. Dio sottolinea come IL LORO COMPORTAMENTO OSTINATO E L'ADORAZIONE DI ALTRI DÈI LI ABBIA RESI INUTILI COME LA CINTURA MARCIA.
3. Dio aveva voluto che il popolo di Israele fosse strettamente legato a Lui, come una cintura aderisce ai fianchi di un uomo, per essere un popolo di lode e gloria. Tuttavia, LA LORO DISOBBEDIENZA HA INFRANTO QUESTA RELAZIONE SPECIALE. Che dramma!

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+ Dal vangelo secondo Giovanni - Gv 11,19-27
In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno».
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

 

Marta ha fiducia in Gesù, ma come sperare che il fratello ritorni in vita? E’ ben vero che Gesù le dice: “Tuo fratello risorgerà”. E aggiunge: “Io sono la risurrezione e la vita…”. Marta ha un balzo. Non sa fin dove possa giungere la potenza di Gesù, ma dice con determinazione la sua fede in Lui, con parole che sono diventate anche nostre: “Io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio…”. Anche quando non sappiamo se accadrà il miracolo, e quando il miracolo non accade, sappiamo di poterci fidare di Gesù, salvatore del mondo, vincitore della morte.
Infatti "Chi crede in me, anche se muore vivrà”. Qui per credere non si tratta di sapere semplicemente che Gesù è risorto. Questo lo sanno anche i demoni.
Si tratta invece di essere unito a Lui mediante una fede viva, e cioè con una fede accompagnata dalla carità, dalla grazia.

 

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