sabato 28 settembre 2024

28.09.2024 - Qo 11,9-12,8 - Lc 9,43-45 Il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

Dal libro del Qoèlet - Qo 11,9-12,8

Godi, o giovane, nella tua giovinezza, e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù. Segui pure le vie del tuo cuore e i desideri dei tuoi occhi. Sappi però che su tutto questo Dio ti convocherà in giudizio. Caccia la malinconia dal tuo cuore, allontana dal tuo corpo il dolore, perché la giovinezza e i capelli neri sono un soffio. Ricòrdati del tuo creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni tristi e giungano gli anni di cui dovrai dire: «Non ci provo alcun gusto»; prima che si oscurino il sole, la luce, la luna e le stelle e tornino ancora le nubi dopo la pioggia; quando tremeranno i custodi della casa e si curveranno i gagliardi e cesseranno di lavorare le donne che macinano, perché rimaste poche, e si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre e si chiuderanno i battenti sulla strada; quando si abbasserà il rumore della mola e si attenuerà il cinguettio degli uccelli e si affievoliranno tutti i toni del canto; quando si avrà paura delle alture e terrore si proverà nel cammino; quando fiorirà il mandorlo e la locusta si trascinerà a stento e il cappero non avrà più effetto, poiché l'uomo se ne va nella dimora eterna e i piagnoni si aggirano per la strada; prima che si spezzi il filo d'argento e la lucerna d'oro s'infranga e si rompa l'anfora alla fonte e la carrucola cada nel pozzo, e ritorni la polvere alla terra, com'era prima, e il soffio vitale torni a Dio, che lo ha dato. Vanità delle vanità, dice Qoèlet, tutto è vanità.

1. La giovinezza è un tempo DA VIVERE PIENAMENTE PER TUTTE LE POSSIBILITÀ CHE CONCEDE, come un tempo unico nella vita perché limitato. Tuttavia, anche in questo tempo spensierato e ripieno di potenzialità, NON DOBBIAMO DIMENTICARE LA NOSTRA RADICE, perché il rischio è quello di finire sradicati.
2. Pur gioendo, occorre RIMANERE SALDI IN CIÒ CHE GARANTISCE LA NOSTRA ORIGINE E CHE DA SENSO AL TUTTO; alla giovinezza come all’età adulta. Tutto passa E TROVA SENSO SOLO IN UNO SGUARDO che ci permette di guardare in alto, verso l’Eterno.
3. Siamo anche CHIAMATI AD ACCOGLIERE il tempo della vecchiaia e della morte, in cui «L’UOMO SE NE VA ALLA DIMORA ETERNA». Così alla fine della nostra VITA FACCIAMO I CONTI CON LA VERITÀ DI NOI STESSI, con la vanità delle cose che non durano e POSSIAMO ACCOGLIERE CIÒ CHE CONTA DAVVERO E CHE RIMANE, OVVERO L’AMORE DATO E RICEVUTO, perché solo questo è ciò che possediamo.

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+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 9,43-45
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».
Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

Gesù annuncia la sua imminente passione, ma i discepoli, pur comprendendone la gravità, tacciono per timore. La Croce delude le loro aspettative, ma sarà via di salvezza e gloria. Anche noi possiamo chiederci cosa ci riserverà la Croce, ma dobbiamo chiedere la grazia di non fuggire quando arriverà, rimanendo forti nella sequela di Gesù. Se vuoi seguire Gesù, sei pronto a rinnegare te stesso anche se spaventa, a prendere la tua croce ogni giorno? La tua croce, ogni giorno?

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I miracoli di Gesù piacciono, le parole meno. Ciò che ci piace lo capiamo, quello che ci urta non lo capiamo. Resta misterioso, incomprensibile. Ma siamo sicuri che è Gesù che non si sa spiegare?

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