martedì 3 settembre 2024

DIO È MORTO? RISCOPRI L'UMANITÀ NELLA TUA COSCIENZA...

DIO È MORTO? RISCOPRI L'UMANITÀ NELLA TUA COSCIENZA... 
Nel 1900 moriva Friedrich Nietzsche, il filosofo tedesco che dichiarò la morte di Dio e, con essa, anche quella della coscienza, che considerava un'invenzione di Socrate, degli ebrei e dei cristiani. Con la scomparsa di Dio, secondo Nietzsche, sarebbero emersi il superuomo e una nuova moralità "al di là del bene e del male", portando a guerre di una ferocia mai vista. Nietzsche vedeva queste guerre come espressione dei nuovi valori del mondo post-cristiano, dove la forza, la guerra e il potere avrebbero preso il posto di secoli di misericordia e altruismo cristiano. La sua visione, purtroppo, si è dimostrata profetica guardando ai conflitti del XX secolo. Oltre a Nietzsche, anche Sigmund Freud e Karl Marx contribuirono a questa visione atea, negando l'esistenza di una coscienza divina e relegando Dio tra le vecchie superstizioni.
Nel 1904, a New York, nasceva J. Robert Oppenheimer, il futuro padre della bomba atomica, che abbracciò un'interpretazione americana del giudaismo, caratterizzata dal razionalismo e da un umanesimo secolare e progressista. Anche Oppenheimer era ateo, come molti intellettuali della sua epoca. La filosofa ebrea Hannah Arendt notò come le masse moderne, prive di fede in un giudizio finale, avessero sviluppato un potere tecnologico inaudito, che portò agli orrori del ventesimo secolo: due Guerre mondiali, lager, gulag e, successivamente, le atrocità dell'Occidente "libero". È impressionante vedere oggi i video del presidente Truman che annuncia con leggerezza l'uso della bomba atomica.
Claude Robert Eatherly, il meteorologo che diede il via libera per il lancio delle bombe atomiche su Hiroshima, cadde in un profondo sconforto dopo la missione. Diversamente dagli altri, non cercò di giustificarsi né di celebrare il suo ruolo. Già durante il volo di ritorno, Eatherly formulò una preghiera contro le armi atomiche, riconoscendo la propria colpa davanti a Dio e agli uomini. Si ritirò nel silenzio, cadde nella depressione e tentò più volte il suicidio. Inviava lettere e soldi agli orfani di Hiroshima e teneva discorsi contro l'accumulo di armi nucleari. Tormentato dagli incubi, cercò inconsciamente di essere punito per i suoi atti antisociali, trovando sollievo nella punizione. Mentre altri cercavano di scacciare i rimorsi, Eatherly dichiarava apertamente la sua colpa, paragonandosi a Giuda Iscariota e riconoscendo che la società doveva affrontare la propria colpa collettiva.
Negli anni del suo ripensamento, Eatherly si dedicò alla lettura di Socrate, delle Confessioni di Sant'Agostino e delle riflessioni di Albert Schweitzer, scoprendo che solo un pensiero religioso centrato sulla coscienza poteva illuminare l'oscurità della sua epoca. In un mondo reso onnipotente nella distruzione dall'ateismo, Eatherly rappresenta un monito e una speranza, ricordando l'importanza della coscienza e della responsabilità morale anche nei momenti più bui. La sua storia, spesso dimenticata, è un richiamo a non perdere di vista l'umanità e la compassione in un'epoca di crescenti tensioni globali e potere tecnologico.

Nessun commento:

Posta un commento