lunedì 8 dicembre 2025

08.12 IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

La solennità dell’Immacolata Concezione, celebrata l’8 dicembre, è una delle feste più antiche e amate della Chiesa. Non riguarda la concezione verginale di Gesù, ma il concepimento naturale di Maria nel grembo di Anna: un concepimento “immacolato” perché Maria, unica tra gli esseri umani, fu preservata dal peccato originale fin dal primo istante della sua esistenza. Tale privilegio non la sottrae alla redenzione, ma la rende la prima dei redenti: Dio applica a lei in anticipo i meriti della passione e risurrezione di Cristo, preparandola a diventare Madre del Verbo incarnato.

 Il mistero affonda le sue radici nella promessa primordiale del Protovangelo (Gen 3,15), dove Dio annuncia la vittoria contro il male attraverso “la donna” e la sua discendenza. Maria è presente nel disegno divino sin dall’eternità e, nella pienezza dei tempi, l’angelo la saluta come “piena di grazia” (Lc 1,26-38): un titolo che rivela la sua condizione unica. Nel dialogo dell’Annunciazione emerge tutta la sua umanità: è turbata, pone domande, ma infine si abbandona con un sì totale — «Eccomi» — che apre la porta all’incarnazione del Figlio di Dio.

 La tradizione dell’Angelus conserva ogni giorno il ricordo di questo momento, invitando i cristiani a radicare la propria vita nella memoria dell’incarnazione. La preghiera, semplice e breve, sostiene la fede nelle ore ordinarie della giornata, ricordando che la storia di ciascuno è abitata dalla grazia del Signore.

 Accanto alla dimensione spirituale e liturgica, la dottrina dell’Immacolata ha avuto un lungo e complesso sviluppo teologico. Dopo secoli in cui la devozione precedeva la comprensione dottrinale, nel Medioevo sorse la questione se l’esenzione dal peccato originale fosse compatibile con l’universalità della redenzione. La svolta avvenne grazie al francescano Giovanni Duns Scoto (1307), che formulò la soluzione divenuta classica: Maria è redenta in modo “più perfetto”, non liberata dal peccato ma preservata da esso in previsione dei meriti di Cristo.

 Questo argomento permise alla fede della Chiesa di consolidarsi fino alla definizione dogmatica promulgata da Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus. La successiva conferma data dalle apparizioni di Lourdes (1858), dove Maria si presenta come “Immacolata Concezione”, rafforza nella devozione popolare la verità del dogma. In epoca moderna, tale dottrina si è anche rivelata una risposta alla visione ottimistica dell’uomo proposta dall’Illuminismo e dal Positivismo, che negavano il peccato originale e riponevano la salvezza nel progresso umano.

 Celebrare l’Immacolata significa contemplare l’inizio della storia nuova in cui siamo inseriti: Maria, libera dal male, anticipa il destino di gloria cui ogni battezzato è chiamato. In lei la Chiesa vede un segno di sicura speranza e di consolazione.

 

PER NOI OGGI

 Siamo ancora disposti a riconoscere l’esistenza del male come realtà personale e non solo psicologica o sociale? L’Immacolata, preservata dal Maligno, smentisce ogni riduzione del male a semplice fragilità umana.

 Abbiamo il coraggio di credere che la grazia può precedere e trasformare la nostra storia, o continuiamo a pensare che il bene sia solo frutto dei nostri sforzi? In Maria tutto è dono: un richiamo a ridimensionare l’autosufficienza spirituale.

 Viviamo l’Incarnazione come il centro concreto della giornata o come un’idea astratta? Il semplice Angelus, se recuperato, sarebbe una rivoluzione silenziosa nella vita cristiana.


Solennità dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, che veramente piena di grazia e benedetta tra le donne, in vista della nascita e della morte salvifica del Figlio di Dio, fu sin dal primo momento della sua concezione, per singolare privilegio di Dio, preservata immune da ogni macchia della colpa originale, come solennemente definito da papa Pio IX, sulla base di una dottrina di antica tradizione, come dogma di fede, proprio nel giorno che oggi ricorre.

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