venerdì 19 dicembre 2025

19.12 SANT'ANASTASIO I

SANT’ANASTASIO I

 Il pontificato di sant’Anastasio primo durato dal 27 novembre 399 alla morte nel 401, fu sorprendentemente breve ma incisivo nella storia della Chiesa. Romano di nobile famiglia, secondo il Liber Pontificalis fece edificare la basilica Crescenziana, oggi San Sisto Vecchio. Fu stimato immensamente da san Girolamo, che ne lodò la santità, la profondità spirituale e la ricchezza vissuta nella povertà.

 Tra le prime azioni del suo magistero vi fu l’energia con cui affrontò il donatismo, un’eresia molto diffusa nel Nordafrica che minava l’unità della Chiesa negando la validità dei sacramenti amministrati da ministri indegni. Anastasio ribadì che l’efficacia dei sacramenti non dipende dalla moralità del sacerdote, ma da Cristo stesso che agisce in essi (ex opere operato). Con una condanna pubblica e formale confermò le decisioni del primo concilio di Toledo del 400 e sostenne la linea teologica di sant’Agostino e di sant’Ottato di Milevi, garanti dell’autentica dottrina.

 Anastasio ebbe un ruolo decisivo anche nella cosiddetta prima crisi origenista. Di fronte alle segnalazioni di san Girolamo e alle lettere del vescovo Teofilo di Alessandria, il pontefice valutò le dottrine sospette presenti in alcuni scritti di Origene, dichiarandone l’incompatibilità con la fede cattolica. Condannò le «proposizioni blasfematorie» a lui presentate e scrisse diverse lettere per difendere la retta fede, tra cui una al vescovo di Milano, san Venerio.

 Mantenne una vasta rete di rapporti epistolari – purtroppo in gran parte perduti – con molte personalità ecclesiastiche. Oltre a Girolamo e Agostino, ebbe parole di grande stima per san Paolino di Nola, segno della sua fine sensibilità spirituale. La sua figura emerge come quella di un pastore che, pur nel poco tempo a disposizione, custodì la dottrina e rafforzò la comunione nella Chiesa.

 

PER NOI OGGI

 Difendiamo la verità anche quando è scomodo? Anastasio non scelse la via diplomatica ma quella della chiarezza. Oggi spesso abbiamo paura di dire che qualcosa è falso, confondendo carità con silenzio.

 Abbiamo ancora fede nell’azione di Cristo nei sacramenti? Molti cristiani giudicano la Chiesa in base ai suoi ministri. Anastasio ricorda che i sacramenti non sono “nostri”, ma di Cristo: se crolla questa certezza, crolla tutto.

 Prendiamo posizione quando servono scelte coraggiose? Nella crisi origenista Anastasio non rimase neutrale: studiò, ascoltò, discerné e decise. Noi oggi rischiamo di vivere un cristianesimo senza decisioni, senza spine dorsali.


Anastasio de Massimi, di nobile famiglia romana, viene eletto Papa nel 399. Di profonda spiritualità, vive poveramente. Difende con coraggio la fede cattolica contrastando il donatismo, eresia che voleva una Chiesa di perfetti, rigorista e pauperista. Muore nel 401.  

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