giovedì 18 dicembre 2025

18.12 SAN GRAZIANO

SAN GRAZIANO (O GAZIANO)

 San Graziano (o Gaziano) è venerato come il fondatore della diocesi di Tours e uno dei più antichi evangelizzatori della Gallia. Le notizie storiche sulla sua vita sono essenziali, ma si sa che fu inviato da papa Fabiano attorno alla metà del III secolo insieme ad altri sei grandi missionari: san Dionigi di Parigi, san Marziale di Limoges, san Saturnino di Tolosa, san Paolo di Narbona, san Trofimo di Arles e sant’Austremonio di Clermont. La Gallia, pur avendo già alcune comunità cristiane come quella di Lione fondata da Potino e Ireneo, era ancora saldamente pagana e attraversata da persecuzioni periodiche contro i cristiani.

 Secondo Gregorio di Tours, Graziano fu vescovo della città per circa cinquant’anni, fino al 301. Seguirono decenni di vacanza episcopale: il cristianesimo, ancora perseguitato e minoritario, faticava a radicarsi stabilmente. Solo dopo questo lungo periodo venne nominato san Lidorio e successivamente san Martino, che divenne il terzo vescovo di Tours. L’opera di Graziano fu dunque il fondamento nascosto che permise la fama e la missione straordinaria di Martino.

 Durante la sua predicazione iniziale dovette affrontare opposizioni feroci, tanto da celebrare l’Eucaristia in grotte e luoghi segreti. La sua vita fu segnata dall’umiltà e dal servizio: fondò un ospizio fuori dalle mura cittadine per i poveri e i pellegrini, sostenendo il suo ministero con digiuni, preghiere e opere di carità. Poco prima di morire ebbe una visione di Cristo che lo confortava e gli annunciava il premio eterno.

 Morì in santità e fu sepolto in un cimitero cristiano. Sarà poi san Martino a traslarne le reliquie nella chiesa da cui, secoli dopo, nascerà la cattedrale di Tours, dedicata a lui dal XIV secolo e chiamata popolarmente La Gatianne.

San Graziano è oggi patrono di chi cerca gli oggetti smarriti, insieme a sant’Onofrio e sant’Antonio di Padova.

 

PER NOI OGGI

 Siamo disposti a evangelizzare anche quando nessuno vede? Graziano operò quasi totalmente nel nascondimento. Noi oggi vogliamo risultati immediati e visibili: ma il Vangelo cresce spesso nelle grotte, non nei riflettori.

 Accettiamo che la nostra missione prepari la strada ad altri? Graziano non vide la “grande stagione” della sua diocesi: la preparò per Martino. Nella Chiesa di oggi c’è bisogno di chi semina senza pretendere di raccogliere.

 Viviamo una fede che resiste nelle opposizioni? Graziano celebrava di nascosto, rischiando la vita. Noi a volte rinunciamo a testimoniare per paura di giudizi. Il cristianesimo senza coraggio non genera nulla.


Inviato da Roma nel III sec. per evangelizzare la Gallia insieme ad altri sei missionari, è stato il primo vescovo della città di Tours, dove viene accolto all’inizio con grande ostilità, tanto da dover celebrare nelle catacombe. Qui, con coraggio e perseveranza, annuncia il Vangelo per 50 anni.  

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