mercoledì 17 dicembre 2025

17.12 SAN GIOVANNI DI MATHA

SAN GIOVANNI DI MATHA, FONDATORE DEI TRINITARI

 Giovanni de Matha, nato in Provenza e docente di teologia all’Università di Parigi, si fece sacerdote tardi, attorno ai quarant’anni. Nonostante una brillante carriera accademica, un segno interiore gli rivelò la sua vera missione: dedicarsi al riscatto degli schiavi cristiani catturati dalla pirateria mediterranea e venduti nei mercati nordafricani. Per discernere meglio questa chiamata, si ritirò a Cerfroid, in una zona solitaria vicino Parigi, condividendo il progetto con quattro eremiti che lo sostennero immediatamente.

 Da questo nucleo nacque l’Ordine della Santissima Trinità, caratterizzato da comunità piccole e austere, senza ostentazione estetica, completamente orientate alla carità. La loro regola prevedeva una gestione trasparente delle offerte: un terzo per il sostentamento dei religiosi, un terzo per l’assistenza a malati e pellegrini, un terzo per il riscatto degli schiavi. Nel 1198 Giovanni ottenne l’approvazione di papa Innocenzo III e già nel 1199 partì la prima spedizione in Marocco: visitarono mercati, prigioni e luoghi di lavoro, trattando direttamente con padroni e autorità, riuscendo a liberare duecento schiavi, con atti notarili accurati. Il loro rientro a Marsiglia, cantando il salmo In exitu Israel de Aegypto, commosse la popolazione. Lo stesso problema della schiavitù spinse san Pietro Nolasco a fondare i Mercedari nel 1218.

 L’Ordine trinitario crebbe rapidamente: 30 case nel 1209, circa 600 nel 1250, soprattutto in Francia e Spagna. Si dedicavano non solo al riscatto, ma anche all’accoglienza degli ex schiavi malati o senza famiglia. Giovanni de Matha, tra il 1199 e il 1207, condusse un’attività instancabile per ampliare le case, raccogliere fondi e organizzare nuove missioni. Innocenzo III gli donò la chiesa di San Tommaso in Formis a Roma, dove fondò un ospizio. Qui morì il 17 dicembre 1213. Nel 1665 due trinitari trasferirono il suo corpo a Madrid perché la chiesa romana aveva cambiato proprietà.

 L’Ordine subì le soppressioni politiche del Sette-Ottocento, ma rinacque nel diciannovesimo secolo, impegnandosi in missioni, ospedali e ministero pastorale in Europa e America. La storia completa dei riscatti andò quasi perduta con l’uccisione, nel 1936, del religioso incaricato di raccoglierla, padre Domenico dell’Assunta. Un nome rimane particolarmente celebre tra gli schiavi liberati: Miguel de Cervantes, catturato nel 1575 dal pirata albanese Arnaut Mami, fu riscattato dopo cinque anni dal trinitario spagnolo frate Juan Gil.

 

PER NOI OGGI

 Chi sono gli “schiavi” che nessuno vuole vedere oggi? Giovanni de Matha non si fermò davanti alla sofferenza più scomoda del suo tempo. Noi rischiamo di essere specialisti del Vangelo… senza toccare mai la carne ferita delle persone.

 Dov’è finito il nostro coraggio di usare i beni per liberare gli altri? L’Ordine trinitario destinava un terzo di tutto al riscatto degli schiavi. Noi oggi quanto mettiamo concretamente per liberare chi vive nella dipendenza, nella solitudine, nella povertà educativa?

 Siamo disposti a lasciare le “cattedre” per seguire una chiamata vera? Giovanni de Matha abbandonò prestigio, sicurezza e ruolo. Oggi rischiamo di restare prigionieri del nostro “posto”, mentre Dio continua a chiamarci oltre le abitudini e le comodità.


Nato nel 1154 in Francia, professore di teologia a Parigi, lascia tutto diventando sacerdote a 40 anni. Con quattro eremiti fonda l'Ordine della Santissima Trinità. Parte per l’Africa: la sua missione è liberare gli schiavi cristiani, a cui dà accoglienza nei suoi ospizi. Muore a Roma nel 1213.  

 

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