Dagli Atti degli Apostoli - At 5,27-33
In quei giorni, [il comandante e gli inservienti] condussero gli apostoli e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote li interrogò dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo».Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono».All’udire queste cose essi si infuriarono e volevano metterli a morte.
1. «BISOGNA OBBEDIRE A DIO INVECE CHE AGLI UOMINI». Pietro proclama coraggiosamente, a nome anche degli altri gli Apostoli, il PRINCIPIO FONDAMENTALE della libertà della fede e della coerenza di vita dei cristiani.2. Nel brano troviamo un TITOLO CRISTOLOGICO NUOVO: “CAPO” che indica il capo comitiva, quello che guida il gruppo, quello che fa la strada, quello che apre sentiero. È la presentazione di GESÙ COME COLUI CHE GUIDA LA CAROVANA DEI PELLEGRINI.3. All'udire le parole di Pietro, i sommi Sacerdoti si irritano e decidono di metterli a morte. UBBIDIRE A DIO VUOL DIRE FARE SCELTE CORAGGIOSE CHE COSTANO.
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+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 13,54-58
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Nella sinagoga di paese, Gesù sorprende la gente, rivelando una sapienza che ha un'altra origine. A quelli che conoscevano Gesù sembrava strano che fosse un profeta, anche perché lo avevano visto crescere. Lo stupore che provarono non diventò occasione di accoglienza, ma di scandalo e di rifiuto. Perché? Perché bisogna aprire il cuore e la mente alla novità di Dio. Senza apertura alla novità, senza stupore, la fede diventa una litania stanca che lentamente si spegne e diventa un’abitudine, un’abitudine sociale.
I miracoli non sono la causa della fede ma l’effetto. L’onnipotenza di Gesù arretra di fronte alla nostra incredulità: è il vero scandalo, l’inciampo. Siamo aperti al nuovo o pensiamo di sapere già tutto?
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