venerdì 6 ottobre 2023

06.10.2023 - Bar 1,15-22 – Lc 10,13-16 - Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.

 

Dal libro del profeta Baruc - Bar 1,15-22

Al Signore, nostro Dio, la giustizia; a noi il disonore sul volto, come oggi avviene per l'uomo di Giuda e per gli abitanti di Gerusalemme, per i nostri re e per i nostri capi, per i nostri sacerdoti e i nostri profeti e per i nostri padri, perché abbiamo peccato contro il Signore, gli abbiamo disobbedito, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, che diceva di camminare secondo i decreti che il Signore ci aveva messo dinanzi. Dal giorno in cui il Signore fece uscire i nostri padri dall'Egitto fino ad oggi noi ci siamo ribellati al Signore, nostro Dio, e ci siamo ostinati a non ascoltare la sua voce.
Così, come accade anche oggi, ci sono venuti addosso tanti mali, insieme con la maledizione che il Signore aveva minacciato per mezzo di Mosè, suo servo, quando fece uscire i nostri padri dall'Egitto per concederci una terra in cui scorrono latte e miele.
Non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, secondo tutte le parole dei profeti che egli ci ha mandato, ma ciascuno di noi ha seguito le perverse inclinazioni del suo cuore, ha servito dèi stranieri e ha fatto ciò che è male agli occhi del Signore, nostro Dio.

1. “Al Signore, nostro Dio, la giustizia; a noi il disonore sul volto”. DIO VIENE SOLENNEMENTE DICHIARATO GIUSTO, SANTO, VERO, FEDELE. Lui non ha fatto nulla di male. Lui è fonte di solo bene. A noi il disonore perché abbiamo peccato contro il Signore, NON LO ABBIAMO ASCOLTATO E SIAMO STATI INFEDELI ALL’ALLEANZA. Riconosciamo le nostre colpe…
2. Dal giorno in cui il Signore fece uscire i nostri padri dall’Egitto FINO AD OGGI ci siamo ribellati al Signore, nostro Dio. LA RIBELLIONE È MODALITÀ DEL SUO ESSERE. Per questa ostinazione Israele rimase nel deserto per ben quaranta anni.
3. Così, come accade in passato, ANCHE OGGI ci sono venuti addosso tanti mali. Dio non solo pronunciò la maledizione, ma anche la benedizione. IL SIGNORE HA SEMPRE DETTO PRIMA QUALI SONO I FRUTTI dell’obbedienza e quali invece i frutti della disobbedienza. Ascoltiamo! SOLO DIO È IL METRO VERO DEL BENE E DEL MALE.

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+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 10,13-16

In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».
Ai tempi di Gesù molte persone hanno visto i suoi miracoli eppure non hanno creduto in Lui. E non si sono convertite. Gesù dice che è proprio per questo che il loro giudizio sarà estremamente rigoroso, più del giudizio riservato ai pagani. Il richiamo di Gesù è un monito che non vuole portare alla morte ma alla vita, cioè alla “conversione”.
I miracoli da soli non portano alla fede, e infatti Cafarnao e Betsaida non guardano oltre ai miracoli avvenuti tra le loro vie, perché non guardano Cristo. Ma se, anche nel peccato più grave, ci si affida a Gesù, se ci si affida a lui, basta una sua parola per essere salvati.
La conversione, cambiare il cuore, accogliere la salvezza, richiede un guardare a Cristo. Comporta uno stare con Lui e fare quello che dice. A volte questo processo è doloroso, perché non c’è la strada della santità senza qualche rinuncia e senza il combattimento spirituale. Ma questo è possibile con la grazia di Dio. La conversione è una grazia che dobbiamo chiedere sempre: “Signore dammi la grazia di migliorare. Dammi la grazia di essere un buon cristiano”...

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Il discorso si fa forte, potente, esigente. La responsabilità degli apostoli, e quindi di noi cristiani, cresce in modo vertiginoso: «Chi ascolta voi ascolta me». Siamo pronti a essere la voce di Gesù?

 

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