venerdì 13 ottobre 2023

13.10.2023 - Gl 1,13-15; 2,1-2 - Lc 11,15-26 - Se io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.

 

Dal libro del profeta Gioèle - Gl 1,13-15; 2,1-2

Cingete il cilicio e piangete, o sacerdoti,
urlate, ministri dell’altare,
venite, vegliate vestiti di sacco,
ministri del mio Dio,
perché priva d’offerta e libagione
è la casa del vostro Dio.
Proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra,
radunate gli anziani
e tutti gli abitanti della regione
nella casa del Signore, vostro Dio,
e gridate al Signore:
«Ahimè, quel giorno!
È infatti vicino il giorno del Signore
e viene come una devastazione dall’Onnipotente».
Suonate il corno in Sion
e date l’allarme sul mio santo monte!
Tremino tutti gli abitanti della regione
perché viene il giorno del Signore,
perché è vicino,
giorno di tenebra e di oscurità,
giorno di nube e di caligine.
Come l’aurora,
un popolo grande e forte
si spande sui monti:
come questo non ce n’è stato mai
e non ce ne sarà dopo,
per gli anni futuri, di età in età.
1. Il Signore verrà, arriverà IL SUO GIORNO e quando arriverà cosa troverà? Gioele ci invita alla conversione e alla fedeltà del popolo di Dio, un invito, espresso in linguaggio apocalittico, a interpretare i segni dei tempi. GIOÈLE SI FA VOCE DELLA PERCEZIONE CHE UN ORDINE DI COSE SI VA CONCLUDENDO.

2. Sarà un GIORNO DI DEVASTAZIONE, di caligine e tenebra ma anche DI BENEDIZIONE, di nuova generazione, UN PASSAGGIO CHE PURIFICA, RAFFORZA E DEFINISCE il popolo di Dio. Gioèle è l’annuncio di una tragedia che colpisce l’umanità, una tragedia che segnerà un nuovo inizio.

3. Nelle parole di Gioele è implicita una VISIONE FUTURA DI UNIVERSALITÀ: i figli di Sion potranno gioire e rallegrarsi perché il Signore è con loro, in mezzo a loro. La storia della salvezza ci racconta di nuovi inizi, di NUOVE POSSIBILITÀ CHE DIO SI CONCEDE PER PORTARE A COMPIMENTO IL SUO DISEGNO DI SALVEZZA SUL MONDO.

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+ Dal vangelo secondo Luca - Lc 11,15-26
In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima». 

 

Se Gesù agisce contro Satana non può esserne complice e se Egli non è complice di Satana coloro che avversano con pregiudizi Gesù si collocano, con la loro incredulità, automaticamente dalla parte del maligno. Solo la comunione di Fede e il riconoscimento costante che Gesù è il Signore e il Figlio di Dio fa sì che i demòni si sottomettano. Quando cessa tale comunione di Fede, il diavolo ritorna più forte di prima.
Ed è per questo che Gesù reagisce con parole forti e chiare, non tollera chi distorce la verità, perché quegli scribi, forse senza accorgersene, stanno cadendo nel peccato più grave: negare e bestemmiare l’Amore di Dio che è presente e opera in Gesù. E la bestemmia, il peccato contro lo Spirito Santo, è l’unico peccato imperdonabile – così dice Gesù –, perché parte da una chiusura del cuore alla misericordia di Dio che agisce in Gesù“. Eppure gli scribi dovrebbero aver visto che tutta la vita di Gesù è una operazione del “più forte per legare Satana”. Negare questo, dopo aver visto le opere di Gesù e divulgarlo con presunzione, è male.

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Nel Vangelo Gesù pone molte domande, per aiutarci. Le domande che invece fanno a Gesù sono per metterlo alla prova. Gli chiedono anche un segno dal cielo. Forse perché a noi interessa solo il potere?

 

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