Dalla prima lettera di san Pietro apostolo - 1Pt 1,10-16
Carissimi, sulla salvezza indagarono e scrutarono i profeti, che preannunciavano la grazia a voi destinata; essi cercavano di sapere quale momento o quali circostanze indicasse lo Spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che le avrebbero seguite. A loro fu rivelato che, non per se stessi, ma per voi erano servitori di quelle cose che ora vi sono annunciate per mezzo di coloro che vi hanno portato il Vangelo mediante lo Spirito Santo, mandato dal cielo: cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo.Perciò, cingendo i fianchi della vostra mente e restando sobri, ponete tutta la vostra speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si manifesterà. Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri di un tempo, quando eravate nell’ignoranza, ma, come il Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta. Poiché sta scritto: «Sarete santi, perché io sono santo».
1. LA VOLONTÀ DI DIO NON SI COMPIE IN TEMPI BREVI, MA NEI SECOLI CHE VERRANNO, tutti i profeti hanno parlato per noi, non per loro. Le cose preannunziate dai profeti si sono tutte compiute in Cristo Gesù. CRISTO È IL COMPIMENTO di ogni parola pronunziata da Dio lungo tutto il corso dell’Antico Testamento.2. “PERCIÒ CINGENDO I FIANCHI DELLA VOSTRA MENTE” ossia vigilando sulla vostra mente siate DISPOSTI AD abbandonare il vostro modo di pensare, a lasciare i vostri progetti, ad accettare una paziente trasformazione delle vostre categorie e dei vostri giudizi di un tempo, PER CONFORMARSI ALLA VITA NUOVA DONO DI COLUI CHE CI HA CHIAMATI. Così che possiate tenere fissi gli occhi sulla GTAZIA che vi sarà data.3. In modo da DIVENTARE SANTI: «Sarete santi, perché io sono santo». La chiesa, nuovo popolo di Dio, sottratta al mondo e appartiene a Dio, PARTECIPA DELLA SANTITÀ DI DIO, ed è perciò Santa. I Cristiani hanno una particolare vocazione: quella di ESSERE NEL MONDO, MA DI NON ESSERE DEL MONDO.
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+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 10,28-31
In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».
Il giovane ricco se ne è andato, ma noi?’. La risposta di Gesù è chiara: ‘Io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato tutto senza ricevere tutto’. ‘Ecco, noi abbiamo lasciato tutto’. ‘Riceverete tutto’, con quella misura traboccante con la quale Dio dà i suoi doni. Riceverete tutto. Il Signore non sa dare meno di tutto. Quando Lui dona qualcosa dona sé stesso, che è tutto.
In più persecuzioni e vita eterna. Questa è la strada di quello che vuole andare dietro a Gesù, perché è la strada che ha fatto Lui: Lui è stato perseguitato! E’ la strada dell’abbassamento.
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Il centuplo quaggiù. In termini di relazioni innanzitutto, ma anche di persecuzioni. E' strana la “contabilità” di Gesù, che poi insiste nel rovesciamento ultimi/primi. Conviene essere gli ultimi?
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