LA CAPPELLA VOTIVA
Il segno della riconoscenza
In ringraziamento della pace ottenuta, il 24 ottobre dello stesso anno 1482 i Comuni decisero la costruzione della Cappella dedicata a Maria (l'odierna Cripta). Sulla parete centrale interna venne realizzato l'affresco della Vergine Madre con il Bimbo Gesù denominata Nostra Signora della Pace. A causa dell'umidità, nel 1845 esso fu trasferito nel Santuario costruito nel 1578 a ridosso della Cappella.
La facciata
É posta sul lato sinistro del Santuario. Ha un'arcata centrale ripartita in tre settori da quattro lesene. Al centro risalta un grande affresco della Madonna. La Vergine è in atteggiamento raccolto e con le mani incrociate sul petto, in veste rossa con manto celeste, circondata da nuvole e putti, uno dei quali tiene in mano un ramoscello d'ulivo. L'opera è attribuita a Gian Bernardo Gatteri, operante tra il 1685 e il 1725.
Nella parte superiore dei tre settori, sono affrescati altrettanti tondi. Al centro la colomba, segno dello Spirito Santo, ai lati due simboli con espressioni che fanno riferimento alla Madonna.
Due porte laterali, contornate da finti elementi architettonici e timpano aperto con al centro vasi di frutta e foglie e due medaglioni, inoltrano nella sottostante Cappella. Una finestra lucernario centrale in basso dà una tenue luce all'interno.
Artistica statua di marmo
Nella nicchia frontale della Cappella, ornata in alto da un decoro a conchiglia in rilievo, è custodita e venerata l'artistica statua, in marmo di Carrara, della Madonna con in braccio il Bambino Gesù, che in precedenza si trovava sull'altare maggiore del Santuario. È attribuita al genovese Filippo Parodi, discepolo del Bernini (1630 - 1702). La Vergine tiene in mano il ramoscello d'ulivo, per ricordare il valore della pace. Dolcissima l'espressione del viso della Vergine e del Bambino, a lei rivolto con lo sguardo, mentre poggia fiducioso il braccio sul collo materno. Il capo è ricoperto da un velo, il corpo da un sontuoso panneggio che si stende fino ai piedi.
La gloria di Maria
Il soffitto, a una sola navata, è dipinto per tutto il campo da un pregevole affresco raffigurante la Vergine Assunta in cielo e la Gloria della SS. Trinità. La Vergine è assisa sulle nuvole tra uno stuolo di angeli che l'attorniano, mentre nel campo superiore la Santissima Trinità è in atto di accoglierla. L'affresco è opera del pittore genovese Giovanni Battista Bicchio (1632).
Dovizia di decorazioni
Anche le pareti risultano decorate con brevi lesene e capitelli affrescati, eseguiti da Nicolò Spirito di Albisola Superiore. Negli interspazi si susseguono colombe col ramoscello d'ulivo e la parola "pace" emergente dai sottostanti cartigli. Nei riquadri adiacenti agli spigoli appaiono i simboli dei quattro evangelisti con motti tratti dai loro vangeli.