martedì 14 ottobre 2025

14.10.2025 - Rm 1,16-25 - Lc 11,37-41 - Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro.

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani - Rm 1,16-25

Fratelli, io non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: «Il giusto per fede vivrà».
Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute.
Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
1. Paolo anticipa il tema che svilupperà nella Lettera: IL VANGELO PROCLAMA CHE TUTTI GLI UOMINI SONO SALVATI GRATUITAMENTE DA DIO ATTRAVERSO LA FEDE IN GESÙ CRISTO. Paolo procede in forma dualistica assoluta: l’uomo è incapace di salvarsi – Dio solo salva; senza fede c’è perdizione – nella fede c’è salvezza; senza Cristo c’è solo male – in Cristo c’è solo bene. Noi siamo più sfumati, mentre PAOLO DRAMMATIZZA PER DARE PIÙ FORZA ALLA SUA TESI.

2. Paolo parla di ira di Dio che si manifesta, si abbatte sull’umanità, ATTRIBUENDO A DIO CIÒ CHE IN REALTÀ È EFFETTO DELL’UOMO E DELLE SUE SCELTE. Qui ira è sinonimo di giudizio negativo di Dio sulle SCELTE SBAGLIATE DELL’UOMO CHE AUMENTANO IL MALE nel mondo. Il giudizio negativo di Dio tende però NON A PUNIRE L’UOMO, MA A FARGLI CAPIRE IL SUO ERRORE e a fargli cambiare atteggiamento.

3. Il motivo del giudizio negativo di Dio è racchiuso in una frase lapidaria, ma molto significativa: HANNO SOFFOCATO LA VERITÀ CON L’INGIUSTIZIA, cioè hanno sacrificato la verità (Dio) al potere e all’interesse. PER QUESTO DIO LI HA ABBANDONATI AI LORO DESIDERI… Rifiutando Dio e la verità si perde il senso del bene e del male e l’uomo DIVENTA SCHIAVO DEI SUOI ISTINTI, DEL MALE CHE SI PORTA DENTRO.

-----------------------------------------

+ Dal vangelo secondo Luca - Lc 11,37-41
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».   

 

La purezza esteriore, raggiunta con i lavaggi del corpo, non serve per essere puri interiormente. È la fregatura di chi si igienizza ritualmente e continuamente, ma poi è pieno di peccati eppure si sente puro anche interiormente e in grado di giudicare gli altri. Anche noi rischiamo di cadere nella stessa tentazione di sentirti a posto con Dio per qualche pratica esteriore o per essere andato a Messa.
In questa mentalità non c’è lo Spirito di Dio, perché lo Spirito di Dio è libertà. Sei convinto che  “Per essere giustificato, tu devi fare questo, questo, questo…”. Ma la giustificazione è gratuita. La morte e la risurrezione di Cristo è gratuita. Non si paga, non si compra: è un dono! Dio ci ha reso giusti gratuitamente. E la nostra è una risposta al dono di Dio. Ma questi farisei volevano essere giusti con le loro opere.

------------------------------------------------------

Gesù, se lo inviti, viene a cena da te. Non si preoccupa della propria “rispettabilità”; non è uno snob, non fa una “selezione all’ingresso”, non cataloga le persone, ma si mette al loro servizio. E noi?

-------------------------------------------------------- 

 

📲 I MIEI SOCIAL:

14.10 SAN CALLISTO I, PAPA E MARTIRE

Noi veneriamo degnamente i Martiri in quanto discepoli e imitatori
del Signore e per la loro suprema fedeltà verso il proprio Re e Maestro,
e sia dato a noi pure di divenire loro compagni e discepoli!
 San Callisto I, papa, martire: da diacono, dopo un lungo esilio in Sardegna, si prese cura del cimitero sulla via Appia noto sotto il suo nome, dove raccolse le vestigia dei martiri a futura venerazione dei posteri; eletto poi papa promosse la retta dottrina e riconciliò con benevolenza i lapsi, coronando infine il suo operoso episcopato con un luminoso martirio. In questo giorno si commemaora la deposizione del suo corpo nel cimitero di Calepodio a Roma sulla via Aurelia.



PENSA, NON DELEGARE: L’INTELLIGENZA PIÙ POTENTE SEI TU.

PENSA, NON DELEGARE: L’INTELLIGENZA PIÙ POTENTE SEI TU.

Negli ultimi anni, l'intelligenza artificiale ha fatto irruzione nel mondo dell'istruzione, portando con sé opportunità straordinarie ma anche nuove responsabilità. Jean Pouly, esperto di mediazione digitale, descrive l’arrivo di strumenti come ChatGPT come uno tsunami educativo, capace di trasformare radicalmente il rapporto tra studenti, insegnanti e conoscenza. La facilità con cui oggi gli studenti possono ottenere risposte a qualsiasi domanda ha certamente un valore immediato, ma solleva questioni profonde sullo sviluppo delle capacità cognitive e sul modo in cui pensiamo e apprendiamo.

 L'uso sistematico dell'intelligenza artificiale rischia di modificare il modo in cui il cervello elabora le informazioni. Quando ogni dubbio trova immediata soluzione tramite ChatGPT, la naturale fatica del ragionamento e della ricerca personale può venir meno. Pouly sottolinea che i bambini che delegano costantemente il pensiero a una macchina possono sviluppare una sorta di “protesi digitale”, dove la tecnologia sostituisce funzioni cognitive invece di potenziarle. L’analogia con una calcolatrice è illuminante: per un esperto matematico è uno strumento che amplifica le capacità, per chi non conosce i concetti di base diventa un sostituto del pensiero. Allo stesso modo, l’Intelligenza Artificiale può essere un ortesi cognitiva se integrata correttamente, ma rischia di diventare un freno allo sviluppo se usata come scorciatoia costante.

 Di fronte a questa rivoluzione, gli insegnanti non perdono il loro ruolo: cambiano semplicemente le modalità e le responsabilità. Il monopolio della conoscenza non esiste più; ciò che conta è la capacità di guidare, stimolare, motivare e supportare gli studenti nel costruire competenze che l’Intelligenza Artificiale non può sostituire, come il pensiero critico, la riflessione personale, la gestione delle emozioni e la creatività. Inoltre, conoscere e utilizzare correttamente l’Intelligenza Artificiale richiede abilità nuove, come scrivere prompt efficaci, selezionare fonti affidabili, integrare le informazioni con il pensiero umano: competenze preziose, ma da coltivare con equilibrio.

 Questo scenario apre anche un interrogativo più ampio: che tipo di persone stiamo formando? L’apprendimento rapido e personalizzato tramite Intelligenza Artificiale può produrre risultati concreti, ma può anche generare un’abitudine alla superficialità, alla delega e alla ricerca di scorciatoie. La sfida educativa non è solo insegnare contenuti, ma educare alla saggezza digitale, imparando a discernere quando uno strumento è utile e quando rischia di sostituire il pensiero critico. È un invito a ricordare che la conoscenza ha valore solo se è interiorizzata, analizzata e collegata ad altre idee.

 In questo contesto, genitori e insegnanti hanno un ruolo cruciale. Non si tratta di vietare la tecnologia, ma di guidarne l’uso. Leggere libri, discutere, riflettere insieme e incoraggiare la curiosità critica sono antidoti potenti contro l’atrofia cognitiva. Pouly ci ricorda che delegare costantemente al digitale significa rischiare di perdere parti essenziali del nostro pensiero: la capacità di sintetizzare, dedurre, memorizzare e orientarsi nel mondo.

In definitiva, l’avvento di ChatGPT e dell’intelligenza artificiale non è solo una questione tecnologica: è una sfida antropologica e educativa. Ci invita a riflettere su chi vogliamo diventare e su quali strumenti scegliamo di usare per crescere. L’Intelligenza Artificiale può essere un potente alleato se impariamo a usarla con consapevolezza, ma la nostra mente e il nostro pensiero rimangono, e devono rimanere, la vera fonte della nostra intelligenza. Il futuro non è solo nelle macchine: è nella capacità di mantenere vivo e attivo ciò che ci rende umani.

 

📲 I MIEI SOCIAL:

lunedì 13 ottobre 2025

13.10.2025 - Rm 1,1-7 - Lc 11,29-32 - Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani - Rm 1,1-7

Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!
1. Paolo si presenta ai cristiani di Roma in modo preciso e approfondito. Si definisce SERVO DI GESÙ CRISTO… APOSTOLO PERCHÉ PORTI IL SUO MESSAGGIO DI SALVEZZA. Servo e apostolo del Vangelo per chiamata ed elezione di Dio, non per una sua scelta personale.

2. Paolo presenta con essenzialità il CONTENUTO CENTRALE DEL VANGELO. Le due dimensioni di Cristo: PIENAMENTE UOMO: ebreo, discendente di Davide, fragile e mortale; - FIGLIO DI DIO: costituito Signore con la risurrezione dai morti, potente e immortale. Gesù Cristo vero Dio e vero uomo.

3. Dalla fede in Cristo uomo-Dio NASCE LA MISSIONE, l’impegno di Paolo ad essere apostolo dei pagani, per annunciare loro che SOLO IN GESÙ CRISTO C’È SALVEZZA e che TUTTI SONO CHIAMATI A VIVERE COME LUI HA INSEGNATO.

-------------------------------------------------------------------

+ Dal vangelo secondo Luca - Lc 11,29-32

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

 

Siamo sempre lì ad attendere un nuovo segno, una cosa diversa, che pretendiamo da Dio: gli domandiamo di farsi vedere attraverso quello che pensiamo noi. Nel frattempo, “quella generazione” di cui parla il Vangelo, il segno ce l’aveva davanti agli occhi: era Gesù stesso. Anche noi cerchiamo altro senza accorgerci che “il segno” ci è già stato donato: è Gesù. Basta guardare e fidarsi.  
Il segno di Giona, il vero, è quello che ci dà la fiducia di essere salvati per il sangue di Cristo. Quanti cristiani, quanti ce ne sono, pensano che saranno salvati soltanto per quello che loro fanno, per le loro opere. Le opere sono necessarie, ma sono una conseguenza, una risposta a quell’amore misericordioso che ci salva. Ma le opere sole, senza questo amore misericordioso non servono. Invece, la ‘sindrome di Giona’ ha fiducia soltanto nella sua giustizia personale, nelle sue opere.

-----------------------------------------------------------------

La risposta furiosa di Gesù rivela in controluce una speranza: Giona convertì i niniviti e qui c’è «uno più grande di Giona». Il segno però è quello dei tre giorni, del sepolcro, lo sappiamo decifrare?

------------------------------------------------------------------- 

 

📲 I MIEI SOCIAL:

13.10 BEATA ALESSANDRINA MARIA DA COSTA

In te abita sempre la Santissima Trinità, credi nella Mia Presenza Sacramentale in te, perché mai, mai ti abbandono.
 Nel villaggio di Balasar vicino a Braga in Portogallo, beata Alessandrina Maria da Costa: rimasta paralizzata in tutto il corpo per sfuggire alle cattive intenzioni di un tale contro di lei, offrì tutti i suoi dolori al Signore per amore di Dio e dei fratelli bisognosi nella contemplazione dell’Eucaristia.
NELLO STESSO GIORNO:
SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE VERGINE
Verosvres, Autun, Francia, 1647 - Paray-le-Monial, 17 ottobre 1690
Santa Margherita Maria Alacoque, vergine, che, entrata tra le monache dell’Ordine della Visitazione della beata Maria, corse in modo mirabile lungo la via della perfezione; dotata di mistici doni e particolarmente devota al Sacratissimo Cuore di Gesù, fece molto per promuoverne il culto nella Chiesa. A Paray-le-Monial nei pressi di Autun in Francia, il 17 ottobre, si addormentò nel Signore. Nel Rito Ambrosiano la memoria si celebra il 13 ottobre.

domenica 12 ottobre 2025

2Re 5,14-17 - 2Tm 2,8-13 - Lc 17,11-19 - XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Domenica 12 Ottobre 2025

Dal secondo libro dei Re - 2Re 5,14-17

In quei giorni, Naamàn [, il comandante dell’esercito del re di Aram,] scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola di Elisèo, uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato [dalla sua lebbra].
Tornò con tutto il seguito da [Elisèo,] l’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo». Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». L’altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.
Allora Naamàn disse: «Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore». 
 

1. Naaman, comandante dell’esercito del re di Aram è un lebbroso privilegiato. ACCETTA CON FATICA DI SCENDERE NEL GIORDANO, si bagna sette volte e la sua carne ritorna sana, la sua pelle sembra quella di un giovinetto. LA PAROLA DEL SIGNORE, PROFERITA DAL SUO PROFETA SI COMPIE, AVVIENE, SI REALIZZA. Tu fidati e vedrai…

2. L’esperienza della guarigione porta Naaman alla PROFESSIONE DELLA FEDE IN DIO. Torna indietro CON GRANDE RICONOSCENZA e si inginocchia davanti al profeta, vuole fargli grandi regali. ELISEO NON ACCETTA NULLA. IL DONO DI DIO NON PUÒ ESSERE RICOMPENSATO se non attraverso una vita di vera fede, vera obbedienza al Signore.

3. Naamàn non insiste. RISPETTA LA VOLONTÀ di Eliseo. Naaman chiede allora la possibilità di PORTARSI VIA UN PO' DI TERRA D’ISRAELE per farsi una specie di terra santa nel tuo giardino, in modo tale da adorare il Dio d’Israele su quella terra particolare. NAAMAN ATTESTA AD ELISEO LA SUA VERA CONVERSIONE e il desiderio di RIMANERE IN COMUNIONE con il vero Dio.

-------------------------------------------------------------

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo - 2Tm 2,8-13

Figlio mio,
ricòrdati di Gesù Cristo,
risorto dai morti,
discendente di Davide,
come io annuncio nel mio vangelo,
per il quale soffro
fino a portare le catene come un malfattore.
Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.
Questa parola è degna di fede:
Se moriamo con lui, con lui anche vivremo;
se perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà;
se siamo infedeli, lui rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso. 

1. Scrivendo al discepolo Timoteo, l’Apostolo Paolo lo invita a RICORDARSI di Gesù Cristo morto e risorto, di FISSARLO IN CUORE, di METTERLO AL CENTRO di ogni suo pensiero. 

2. L’Apostolo è in catene, ma la parola di Dio non è incatenata e va annunciata. PAOLO SOPPORTA OGNI COSA PER QUELLI CHE DIO HA SCELTO perché anch'essi raggiungano la salvezza. INVITA TIMOTEO A FARE LO STESSO a collaborare per la salvezza di tutti. Invita Te!

3. PERCIÒ È NECESSARIO RIMANERE FEDELI NONOSTANTE TUTTO: se moriamo con lui, con lui anche vivremo, se resistiamo otterremo la ricompensa. SE SIAMO INFEDELI, LUI RIMANE FEDELE MA NOI PERDIAMO TUTTO. Dunque, RICORDATI di Gesù Cristo, ricordati di tutto quello che ti ha fatto e sii riconoscente, sii grato a colui che ha offerto la salvezza E CON SAPIENZA ACCOGLILA E SEGUILA DOCILMENTE.

-------------------------------------------------------

+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 17,11-19

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

 

1. La FIDUCIA è la prima tappa per un cammino di guarigione "ANDATE A PRESENTARVI AI SACERDOTI". impariamo a fidarci e a metterci in cammino...

2. La guarigione diventa piena solo se trasformiamo la vita in una celebrazione di lode, come IL DECIMO LEBBROSO CHE TORNA A RINGRAZIARE. Colui che ringrazia si apre a un dono più grande, si apre alla FEDE, che realizza il compimento della salvezza. MOLTO DI PIÙ DEL MIRACOLO…

3. Nove guariti, uno salvato, uno solo che è veramente guarito. LA FIDUCIA E LA GRATITUDINE SONO I DUE ATTEGGIAMENTI DI CHI VUOLE SMETTERE DI FARE IL MALATO A VITA. Vale anche per Te…

BUONA DOMENICA...

---------------------------------------------------------

LA SALVEZZA: NON sempre la grazia genera gratitudine. Il modo più bello di avvicinarsi a Dio è quello di dirgli grazie. Quello straniero lo fa, e insieme alla guarigione ottiene anche la salvezza: «la tua fede ti ha salvato». L'atteggiamento riconoscente è frutto di un cuore aperto, che sa vedere l'opera di Dio, la salvezza che egli porta nella storia dell'umanità, la fedeltà con cui regge le sorti del mondo. Dio porta vita, salute, amore, gioia, ecc. Il rendere grazie è la vera preghiera necessaria e consolante!

---------------------------------------------------------

LECTIO DIVINA - XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

OMELIA - XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Mt 13,44-52 - RITO AMBROSIANO - VII DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE

RITO AMBROSIANO
VII Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore
DOMENICA 12 Ottobre 2025
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo - Mt 13,44-52
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
1. “IL REGNO DEI CIELI È SIMILE…”. Che cos'è il Regno dei cieli? È GESÙ STESSO, CRISTO È IL RE, CRISTO È IL REGNO. Il Regno dei cieli si risolve dunque nel RAPPORTO PERSONALE CON CRISTO. Va cercato, va protetto, va vissuto... OGNI GIORNO…

2. GESÙ È IL TESORO E LA PERLA PREZIOSA per cui VALE LA PENA VENDERE TUTTO E ACQUISTARLI. Fai la tua SCELTA: vendi tutto! e SARAI LIBERO, DIVENTERAI PREZIOSO COME IL TESORO E BELLO COME LA PERLA…

3. Sarai tu il DISCEPOLO del regno dei cieli. DALLA PAROLA DI DIO OGNI GIORNO POTRAI ESTRARRE “COSE NUOVE E COSE ANTICHE”. Sono le meraviglie della Parola di Dio che fa nuove e divine le nostre piccole e povere vite!  Siamo INFINITO…

BUONA DOMENICA...

 

📲 I MIEI SOCIAL: