Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési - Col 1,15-20
Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,primogenito di tutta la creazione,perché in lui furono create tutte le cosenei cieli e sulla terra,quelle visibili e quelle invisibili:Troni, Dominazioni,Principati e Potenze.Tutte le cose sono state createper mezzo di lui e in vista di lui.Egli è prima di tutte le cosee tutte in lui sussistono.Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.Egli è principio,primogenito di quelli che risorgono dai morti,perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.È piaciuto infatti a Dioche abiti in lui tutta la pienezzae che per mezzo di lui e in vista di luisiano riconciliate tutte le cose,avendo pacificato con il sangue della sua crocesia le cose che stanno sulla terra,sia quelle che stanno nei cieli.
1. Per prevenire la tentazione o il pericolo che la comunità cristiana di Colossi si faccia travolgere in bizzarre speculazioni relative a potenze cosmiche, che avrebbero in mano il destino di ogni uomo, l’Apostolo inserisce un INNO, CHE ESALTA L’ASSOLUTA PREMINENZA DI CRISTO SIA NELL’ORDINE DELLA CREAZIONE SIA IN QUELLO DELLA REDENZIONE.
2. IL FIGLIO È L’UNICO MEDIATORE dell’opera creatrice e salvifica di Dio. Viene così “proclamata la preesistenza e la SUPERIORITÀ DI CRISTO SIGNORE su tutto il creato, inclusa la schiera delle potenze cosmiche che, benché invisibili, non possono competere con Cristo ed essere sue rivali.
3. Agli occhi della fede, Egli È L’UNICA RISPOSTA POSSIBILE ALLE INQUIETUDINI DELL’UOMO che si sente esistenzialmente minacciato e non comprende più il proprio posto nel mondo. “TUTTE LE COSE IN LUI SUSSISTONO”. In tale consistenza è racchiusa l’origine, la destinazione e la sussistenza attuale e fattuale di ogni aspetto della realtà e della storia…
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+ Dal vangelo secondo Luca - Lc 5,33-39
In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».
Gesù risponde ai farisei sottolineando che il tempo della sua presenza è un momento di gioia, paragonabile a una festa di nozze, durante il quale il digiuno non è appropriato. Tuttavia, preannuncia che arriveranno giorni di assenza in cui il digiuno sarà necessario. Attraverso la parabola dei vestiti e degli otri, Gesù insegna che il suo messaggio e la sua missione rappresentano qualcosa di completamente nuovo, che non può essere contenuto o limitato dalle vecchie tradizioni. Per accogliere il "vino nuovo" del Vangelo, è necessario avere "otri nuovi", ovvero un cuore e una mentalità aperti al rinnovamento spirituale.
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