Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo - 1Tm 4,12-16
Figlio mio, nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii di esempio ai fedeli nel parlare, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza.In attesa del mio arrivo, dèdicati alla lettura, all’esortazione e all’insegnamento. Non trascurare il dono che è in te e che ti è stato conferito, mediante una parola profetica, con l’imposizione delle mani da parte dei presbìteri.Abbi cura di queste cose, dèdicati ad esse interamente, perché tutti vedano il tuo progresso. Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.
1. Paolo gli indica le linee importanti che dicono la MATURITÀ della vita spirituale: LE PAROLE CHE SI DICONO, IL COMPORTAMENTO, L’AMORE, LA FEDE, LA PUREZZA. La vera “anzianità” non è quella cronologica, ma quella espressa in una vita fedele e saggia. Quanto sei maturo?
2. Un ministro deve VIVERE IL DONO SPIRITUALE che gli è stato conferito con l’imposizione delle mani. Lo fa perché deve incoraggiare ogni fratello alla FEDELTÀ AL DONO che ognuno ha ricevuto, anche se meno solennemente.
3. Bello il “VIGILA SU TE STESSO”, quasi a dire “occupati di te stesso” che non è nè chiusura nè narcisismo, ma ATTENZIONE A SÈ PER IL BENE DI TUTTI. Strumento di salvezza lo si è ATTRAVERSO LA PROPRIA FEDELTÀ, che è fedeltà al Signore che salva, e quindi indicazione di salvezza per gli altri.
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