I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)
Mc 13,33-37: Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.
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I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)
Mc 13,33-37: Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.
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XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) - Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo
Mt 25,31-46: Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri.
Parte1
XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Mt 25,14-30: Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone.
Parte1
Parte2
IV GIORNATA MONDIALE DEI POVERI
Domenica XXXIII del Tempo Ordinario
15 novembre 2020
“Tendi la tua mano al povero” (cfr Sir 7,32)
Questo tempo di pandemia ci chiede di ripensare il nostro agire, mettendo in campo la nostra creatività per continuare a portare avanti il nostro desiderio di Bene per i più poveri.
Per leggere il messaggio integrale del Santo Padre per questa giornata
LA PREGHIERA DELL’ALFABETO
Un contadino povero, nel rincasare la sera tardi dal campo, si accorse di non avere con sé il suo libro di preghiere. Al suo carro si era staccata una ruota in mezzo al bosco ed egli era angustiato al pensiero che la giornata finisse senza aver recitato le preghiere.Allora pregò in questo modo: «Ho commesso una grave sciocchezza, Signore. Sono partito di casa questa mattina senza il mio libro di preghiere e ho così poca memoria che senza di esso non riesco a formulare neppure un’orazione. Ma ecco che cosa farò: reciterò molto lentamente tutto l’alfabeto cinque volte e tu, che conosci ogni preghiera, potrai mettere insieme le lettere in modo da formare le preghiere che non riesco a ricordare».Disse allora il Signore ai suoi angeli: «Di tutte le preghiere che oggi ho sentito, questa è senz’altro la più bella, perché è nata da un cuore semplice e sincero».
LA FEDE È LA MIA LUCE NEL DOLORE
Il cancro che lo ha colpito quando aveva 22 anni lui lo chiama «lo scarafaggio» e ne parla con coraggio, senza formalismi. «Ciò che mi dona speranza è la fede. E non me la prendo con Dio: chi gli dà la colpa per le malattie cerca solo un alibi»
XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Mt 25,1-13: Ecco lo sposo! Andategli incontro!
Parte1
È affidarli alla misericordia di Dio…
È vivere la famiglia…
Quando siete grati per le cose che la vita vi da, allora la vita vi darà molto di più per cui essere grati...
GRAZIE È LA MIGLIORE PREGHIERA CHE POSSIAMO RECITARE...
RITO AMBROSIANO
NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO
DOMENICA 08 Novembre 2020
Lettura del Vangelo secondo Giovanni - Gv 18,33c-37
1. Gesù e Pilato, uno di fronte all’altro. Due poteri, DUE ‘REGNI’, DUE MODI DI CONCEPIRE LA VITA E DI VIVERLA. Pilato pretende di dominare e decidere il destino dell’uomo. Gesù proclama un regno che si realizza in un ‘ALTRO MONDO’ e in ‘ALTRO MODO’… SCEGLI DA CHE PARTE STARE NON È LA STESSA COSA...
2. Questo regno che si manifesterà pienamente alla fine dei tempi, È PRESENTE FIN D’ORA IN GESÙ che dona se stesso per amore. DOVE C'È GESÙ C'È IL REGNO. DOVE C'È GESÙ C'È LA VERITÀ SU DIO, SULL'UOMO E SUL REGNO… VIENI GESÙ...
3. E’ QUESTO GESÙ CHE CI ATTRAE, e noi possiamo GUARDARLO E SEGUIRLO, desiderosi di verità e di pace: “Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”. NON STANCHIAMOCI MAI DI ASCOLTARLO...
BUONA DOMENICA...
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni - Gv 18,33c-37
In quel tempo. Pilato disse al Signore Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
"Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra, la gente che sarà vicino dirà: è morto. In realtà è una bugia. Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì. Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non potrà più vedere, ma in realtà la morte non esiste perché appena chiudo gli occhi a questa terra mi apro all'infinito di Dio.
Noi lo vedremo, come ci dice Paolo, faccia a faccia, così come Egli è (1Cor 13,12). E si attuerà quella parola che la Sapienza dice al capitolo 3: Dio ha creato l'uomo immortale, per l'immortalità, secondo la sua natura l'ha creato.
Dentro di noi, quindi, c'è già l'immortalità, per cui la morte non è altro che lo sbocciare per sempre della mia identità, del mio essere con Dio. La morte è il momento dell'abbraccio col Padre, atteso intensamente nel cuore di ogni uomo, nel cuore di ogni creatura."
(da Pane Quotidiano novembre-dicembre 2007)
TUTTI I SANTI
Mt 5,1-12 - Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Parte1