martedì 28 febbraio 2023

PECCATO E GRAZIA

 PECCATO E GRAZIA

Con un fiammifero si può incendiare una foresta. Basta un piccolo gesto e il bosco prende fuoco e brucia per giornate intere. Ci vuole una fatica, un lavoro enorme per spegnere quell'incendio; non solo: quando l'incendio è spento la foresta è bruciata. Ricostruire una foresta è un lavoro infinitamente più grande che bruciarla. 

Basta un attimo per rompersi una gamba, ma recuperare la piena salute comporta tempo, fatica, fisioterapia.
COSÌ È PER IL PECCATO: basta un attimo per iniziare una colpa, ma riparare al tutto, ricostruire la foresta, risanare il male, comporta un enorme fatica.
Ecco l'opera di Gesù Cristo: il dono di grazia ha vinto il peccato originale, ha ricostruito la foresta, ha messo l'uomo in buona relazione con DIO, Questo dono è enormemente più grande della colpa.
Adamo disobbediente ha rovinato l'umanità; Gesù obbediente ha portato la vittoria e la salvezza all'umanità. Adamo ha peccato. La sua caduta ha condotto l’umanità intera nella morte. La grazia di Cristo Gesù è così potente, onnipotente da condurre nella vita l’intera umanità. Questo mondo non è condannato al peccato e alla morte. In Cristo, questo mondo può risorgere a vita nuova ed eterna.
Noi nel battesimo ci è stato dato il vantaggio della vittoria sul peccato e sulla morte.
Riscopriamo ogni giorno la bellezza di essere cristiani, immersi in Cristo ogni giorno abbiamo la possibilità di essere obbedienti e fedeli per la nostra salvezza, per la pienezza della nostra vita.

 

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domenica 26 febbraio 2023

Mt 4,1-11: Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato. - COMMENTO AUDIO.

 I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

Domenica 26 Febbraio 2023
Mt 4,1-11: Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato.
✠ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 4,1-11
In quel tempo. Il Signore Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: / “Non di solo pane vivrà l’uomo, / ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: / “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo / ed essi ti porteranno sulle loro mani / perché il tuo piede non inciampi in una pietra”».
Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: / “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: / “Il Signore, Dio tuo, adorerai: / a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

PARTE PRIMA

 

PARTE SECONDA

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PRIMA LETTURA

https://renzozambotti.blogspot.com/2023/02/gen-27-9-31-7-i-domenica-di-quaresima.html

SECONDA LETTURA

https://renzozambotti.blogspot.com/2023/02/rm-512-19-i-domenica-di-quaresima-anno-a.html

VANGELO

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venerdì 24 febbraio 2023

NON TI ACCORGI DI QUANTO BUIO C’È NELLA SOCIETÀ?

NON TI ACCORGI DI QUANTO BUIO C’È NELLA SOCIETÀ?

 

Napoleone Bonaparte fu in esilio nella sperduta Isola di Sant'Elena dove morì cinque maggio 1821. In quegli anni di solitudine e di umiliazione, Napoleone capì che le grandezze di questo mondo durano poco e si avvicinò a Gesù riscoprendo la bellezza e la verità del Vangelo.
Disse: “Ho cercato nella storia un personaggio che potesse rassomigliare a Gesù, ma non l'ho trovato, ho cercato qualcosa che potesse assomigliare al Vangelo ma non l'ho trovata, Gesù è unico e il Vangelo è unico, Gesù è veramente il figlio di Dio”.

Anche Gandhi, pur non essendo Cristiano, disse: “le beatitudini pronunciate da Gesù sono la vetta più alta della spiritualità umana”; e Federico Nietzsche, ferocemente ateo dichiarò che Gesù ha volato più in alto di tutti. Ed è vero.

Con le beatitudini Gesù ci ha indicato la formula vincente della felicità, molti non ci credono, ma alla fine sono costretti ad ammettere che ogni altra via lascia l'amaro in bocca.
Vivere le beatitudini è emanare luce.
Cerchiamo anche noi di mandare luce con le nostre azioni di ogni giorno. Tutti abbiamo tante occasioni per mandare luce vivendo il vangelo di Gesù, e oggi c'è tanto bisogno di luce.
Non ti accorgi di quanto buio c’è nella società?

 

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martedì 21 febbraio 2023

CHE NE FAI DELLA TUA AGGRESSIVITÀ? COME LA GESTISCI?

CHE NE FAI DELLA TUA AGGRESSIVITÀ? COME LA GESTISCI?


Che ne fai della tua aggressività? Come la gestisci? Alcuni condannano l’aggressività solamente in caso di morte. Ma la tua aggressività prende molte forme e fa molti morti. L’aggressività (intesa qui come forma di violenza e di sopruso dell’altro perché di per sé l’aggressività è una forma di energia neutra, necessaria per la vita) nasce dalla frustrazione e dall’apprendimento…

Dalla frustrazione: io ho bisogno di essere coccolato, abbracciato, valorizzato, amato, rispettato, e questi miei bisogni vengono sempre frustrati. Cioè: “Mai niente”. Allora dentro di me sorge rabbia e odio per chi dovrebbe darmi tutto ciò e non me lo dà. Una rabbia così grande che lo distruggerei. Solo che non posso farlo, perché nel momento in cui distruggo chi dovrebbe darmi ciò di cui ho bisogno, per certo so che non potrò più averlo. Quindi, dentro, pieno di frustrazione e di rabbia, ho una voglia matta di distruggere qualcuno ma non posso distruggere lui: quindi devierò la mia rabbia su qualcun altro (che non centra).
Il mio capo mi tratta sempre come un sopramobile spostandomi di qua e di là secondo i suoi bisogni: io lo odio perché non ha rispetto per me. Ma se mi arrabbio, se esprimo la mia rabbia, temo che poi mi lasci a casa dal lavoro di cui ho necessità assoluta. Quindi arrivo a casa con tutta la mia frustrazione, quando mia moglie mi dice: “Per favore mi prepari la tavola? Mi porti fuori l’umido?, ecc.”, io rivedo in lei il mio capo (ma lei non è il mio capo!) ed esplodo.
Dall’apprendimento. Mia nonna diceva: “Se stai con i lupi impari a ululare”.
Quando te la prendi “con gli extracomunitari… con i barboni…”, ecc., quando urli, quando tratti male gli animali, quando alzi la voce, quando dici le parolacce, quando bestemmi, quando ti imponi, quando dici: “Qui comando io e si fa così… stai zitto… taci che non capisci niente… stupido…” tu stai educando un bambino all’aggressività. Lui vede e impara.
Gesù dice: “NON SOLO NON UCCIDERE MA NESSUNA AGGRESSIVITÀ NELLA TUA VITA”. Perché dove c’è questa aggressività non ci può essere pace, armonia, amore, rispetto della dignità umana...

 

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domenica 19 febbraio 2023

Mt 5,38-48: Amate i vostri nemici. - COMMENTO AUDIO.

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Domenica 19 Febbraio 2023
Mt 5,38-48: Amate i vostri nemici.
✠ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 5,38-48

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

PARTE PRIMA

 

PARTE SECONDA

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PRIMA LETTURA

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VANGELO

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19.02.2023 - Mt 5,38-48 Amate i vostri nemici.

+ Dal vangelo secondo Matteo - Mt 5, 38-48
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». 

 

INCREDIBILE

<<Siate perfetti come è perfetto !! Padre vostro celeste». Ci viene chiesta la perfezione della carità. dell'amore, che compatisce e perdona. Gesù ci invita a creder all'incredibile: amate i vostri nemici! <<Amatevi, altrimenti vi distruggerete. È tutto qui il Vangelo, sembra dirci Gesù. II cristiano che porge l'altra guancia, non restituisce le offes prega per i nemici, non è un essere eccezionale. È uno che fa soltanto quello che deve fare! Si originale nei fatti e non a parole...



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sabato 18 febbraio 2023

18.02.2023 - Mc 9,2-13 - Fu trasfigurato davanti a loro.

+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 9, 2-13
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!».
E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
E lo interrogavano: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elìa e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell'uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Io però vi dico che Elìa è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui». 
 


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18.02.2023 - Eb 11,1-7 - Per fede, noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio.

Dalla lettera agli Ebrei - Eb 11,1-7

Fratelli, la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
Per fede, noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sicché dall’invisibile ha preso origine il mondo visibile.
Per fede, Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, avendo Dio attestato di gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora.
Per fede, Enoch fu portato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Infatti, prima di essere portato altrove, egli fu dichiarato persona gradita a Dio. Senza la fede è impossibile essergli graditi; chi infatti si avvicina a Dio, deve credere che egli esiste e che ricompensa coloro che lo cercano.
Per fede, Noè, avvertito di cose che ancora non si vedevano, preso da sacro timore, costruì un’arca per la salvezza della sua famiglia; e per questa fede condannò il mondo e ricevette in eredità la giustizia secondo la fede.
1. LA FEDE È FONDAMENTO: * la fede è la sostanza DELLE COSE SPERATE, è la base solida che regge l’attesa. ** La fede è prova DELLE COSE CHE NON SI VEDONO, perché essa si fonda sulla verità della Parola del Signore. Dio è vero. La sua Parola è verità. IL FRUTTO DELLA FEDE È LA BUONA TESTIMONIANZA.

2. PER FEDE Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino. PER FEDE Enoch fu trasportato via in modo da non vedere la morte. Ogni RELAZIONE CON DIO deve essere posta SUL FONDAMENTO DELLA SUA PAROLA.  

3. PER FEDE Noè costruì un'arca a salvezza della sua famiglia, per la STESSA FEDE il mondo fu condannato perché gli uomini non si diedero pensiero di ravvedersi, convertirsi, ritornare al Signore. E grazie al nostro ascolto e alla nostra obbedienza si diventa “EREDI DELLA GIUSTIZIA SECONDO LA FEDE”, eredi di quella giustizia di cui Dio ci fa dono.

giovedì 16 febbraio 2023

Mt 5,38-48 - VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
DOMENICA 19 Febbraio 2023
Mt 5,38-48 - Amate i vostri nemici.

1. MA IO VI DICO... Gesù percorre un’altra pista, più vera. UNA PISTA CHE VIENE DALL'ALTO, DAL PADRE che sta nei cieli. Occorre NON solo smettere le ‘giustizie paritarie’ e le vendette, MA cominciare a praticare la legge di Gesù, che perdona i suoi accusatori e rivolge la sua misericordia verso tutti i peccatori. COME GESÙ…

2. COME È POSSIBILE noi che siamo lacerati da lotte e divisioni, rancori e odi? PREGANDO, con la forza dello Spirito possiamo diventare sempre più disponibili alla riconciliazione e al perdono, vivere la nuova giustizia del “MA IO VI DICO”. CONCRETAMENTE POSSIAMO COMINCIARE CON UNO SGUARDO DI BENEVOLENZA VERSO LE PERSONE PIÙ VICINE…

3. SIATE PERFETTI COME È PERFETTO IL PADRE VOSTRO CELESTE. La perfezione che ci viene richiesta, NON è quella di non sbagliare mai, di non cadere mai, MA di essere PERFETTI NELL'AMORE COME IL PADRE.  “Amatevi gli uni, gli altri come io ho amato Voi”. OGNI GIORNO DOBBIAMO RIPARTIRE…
BUONA DOMENICA...

✠ Dal  Vangelo secondo Matteo - Mt 5,38-48
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

 

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PRIMA LETTURA

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VANGELO

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1Cor 3,16-23 - VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Domenica 19 Febbraio 2023
1Cor 3,16-23 - Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi - 1Cor 3,16-23

Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.
Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: «Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia». E ancora: «Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani».
Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.
    1. Voi siete il tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in voi. Lo Spirito di Dio è stato insufflato nell’uomo da Dio stesso e il corpo in cui inabita MERITA PARTICOLARE ATTENZIONE E RIGUARDO. Non esiste l’uomo se non come UNITÀ DI SPIRITO, ANIMA, CORPO. O ci salviamo nella totalità del nostro essere o saranno perdute anche le tutte le singole componenti.
    2. Non illudetevi di essere autosufficienti, di essere capaci di fare le cose da soli, di essere dei sapienti cioè di essere autonomi, di essere voi legge a voi stessi. La mentalità del mondo è stoltezza! ACCOGLIETE QUELLA SAPIENZA CHE VIENE DA DIO E LASCIATEMI FORMARE DA LUI.
    3. Nessuno ponga il proprio vanto negli uomini né in sé stesso, né in qualche maestro. Tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita e la morte, il presente e il futuro, TUTTO È VOSTRO MA VOI SIETE DI CRISTO. Voi siete di Cristo e Cristo è di Dio. Tutto è GRAZIA!

     

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    Lv 19,1-2.17-18 - VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

    VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

    Domenica 19 Febbraio 2023
    Lv 19,1-2.17-18 - Ama il tuo prossimo come te stesso.

    Dal libro del Levìtico - Lv 19,1-2.17-18

    Il Signore parlò a Mosè e disse:
    «Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
    Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui.
    Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».
      1. Il Signore propone sé stesso come unico modello da imitare. Lui è santo, è il Santo. Tutta la comunità dei figli di Israele dovrà essere santa. UN DIO SANTO ESIGE CHE IL SUO POPOLO SIA SANTO.  Non potrà essere diversamente.
      2. ASSIEME ALLA VENDETTA viene anche ABOLITO IL RANCORE contro i figli di Israele, contro i propri fratelli di sangue e di fede. Gli antichi precetti che mostrano anche la nobiltà delle antiche legislazioni, tratte dal codice di santità, CULMINANO CON L'AMORE PER IL PROSSIMO.
      3. “Amerai il tuo prossimo COME TE STESSO”. Ognuno è costituito metro, misura di ciò che si deve fare al prossimo. È una legge questa che si può applicare con estrema facilità. L’AMORE PER IL PROSSIMO È TUTTO.

       

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      Lc 15,11-32 - RITO AMBROSIANO - Ultima Domenica dopo l'Epifania

      RITO AMBROSIANO
      Ultima Domenica dopo l'Epifania
      DOMENICA 19 FEBBRAIO 2023
      Lettura del Vangelo secondo Luca - Lc 15,11-32
      1. Il figlio prodigo che se ne va di casa (il Padre gli è di intralcio) e, con i beni ricevuti, CERCA UNA PROPRIA VIA DI FELICITÀ. VA A FINIRE MALE. Rientra in se stesso. Pentito? NO PER LUI IL PADRE È UN PADRONE. Anche Tu vuoi andare?

      2. Il fratello maggiore è ‘fedele’ ma senza slancio e forse anche senza felicità. Si domanda: come mai L'ALTRO che ha sperperato gli averi È AMATO COME ME? PER LUI IL PADRE "PADRONE" non è giusto. ANCHE TU RAGIONI COSÌ?

      3. IL PADRE È SOLO AMORE E MISERICORDIA che attende e apre le braccia ad accogliere. NON È CAPITO DA NESSUN DEI SUOI FIGLI. Ecco il modello da seguire nella tua vita.  CI STAI?

      BUONA DOMENICA...

        ✠ Lettura del Vangelo secondo Luca - Lc 15,11-32
      In quel tempo. Il Signore Gesù disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
      Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».


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      L’IPOCRITA DICE… TU CHE UOMO SEI?

      L’IPOCRITA DICE… TU CHE UOMO SEI?

       

      IO VI DICO INFATTI: SE LA VOSTRA GIUSTIZIA NON SUPERERÀ QUELLA DEGLI SCRIBI E DEI FARISEI, NON ENTRERETE NEL REGNO DEI CIELI.

      I farisei e gli scribi avevano una fedeltà formale, una fedeltà legata alla lettera ma non allo spirito. Quindi QUESTA FORMALITÀ RELIGIOSA ESCLUDE DAL REGNO DEI CIELI. Quindi c’è una religione, un modo di pregare, di definirsi cristiani, di andare in chiesa, che allontana, che impedisce di avvicinarsi a Dio!
      • L’ipocrita, il formale, dice: “IO NON UCCIDO NESSUNO”. Poi però può permettersi di picchiare i suoi figli, di giudicare gli altri, di sentirsi superiore, di sentenziare su tutti. Non uccidi il corpo, ma il cuore sì.
      • L’ipocrita, il formale, dice: “IO NON TRADISCO MIA MOGLIE”. Poi però è incapace di tenerezza, di comprensione, di misericordia, di flessibilità. Non tradisci tua moglie ma tradisci l’amore.
      • L’ipocrita dice: “IO RISPETTO LE REGOLE RELIGIOSE”. Sì, le rispetti perché ne hai paura, perché temi di essere giudicato, perché deleghi la tua vita a qualcun altro (a chi ne sa più di te!) e ti deresponsabilizzi.
      • L’ipocrita dice: “IO VOGLIO BENE A TUTTI”. E, invece, dentro cova rancore, odio, giudizio, invidia e gelosia. Orwell: “Dicono di amare tutti perché non amano nessuno”.
      Gesù demolisce le tradizioni del passato mostrando come molte di esse si basino sull’ipocrisia e sulla formalità, e dietro ad un valore, invece, c’è l’esatto contrario.
      Gesù ci invita a riprodurre nella nostra vita il suo volto vivendo le beatitudini, animati non dalla regola ma dallo Spirito…

       

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