Dal libro della Gènesi - Gen 3,1-8
Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino”?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male».Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l’uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino.
1. IL SERPENTE: creatura di Dio, ma “astuta”: la MINACCIA INVISIBILE, INSIDIA NASCOSTA di cui ci si accorge quando è ormai troppo tardi. LA TENTAZIONE È SULLA SOMIGLIANZA CON DIO.2. IL SERPENTE PRESENTA UN DIO OPPRESSORE, i cui comandi sono incomprensibili. Il discorso di Dio viene stravolto. Il suo comando era offerta di verità, ora VIENE PRESENTATO COME NEGAZIONE DI TUTTO: come se Dio proibisse ogni relazione con la realtà.3. APPARENZA DI COMUNIONE: la donna condivide il frutto con l’uomo. Ma NON C’È COMUNIONE VERA TRA GLI UOMINI NEL RIFIUTO DI DIO. La condivisione si rivela come frattura: mangiano il frutto e “conoscono” di essere nudi (ironia).
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