martedì 29 novembre 2022

IL SIGNORE VERRA'...

IL SIGNORE VERRA'

Un giorno il Signore disse al suo fedele: “Domani verrò a trovarti”. “Davvero, mio Signore?”. “Sì, domani verrò”. L’uomo si alzò e iniziò a sistemare la casa. Ma si sa, quando hai fretta te ne succede di tutti i tipi.

Venne una donna extracomunitaria con il suo bambino piccolo in braccio: gli chiedevano aiuto, ma lui non aveva tempo, Lui aspettava Dio. La donna insistette perché lo aiutasse e gli fece perdere tempo, ma lui aveva altro da fare.

Dopo un po’, già era in ritardo, arrivò un suo amico che aveva bisogno di parlare. “Guarda oggi non è mica il giorno giusto!”. E lo mandò via.

Verso sera c’era un tramonto bellissimo e gli uccelli che volavano nel cielo: gli sarebbe piaciuto fermarsi ma come poteva, proprio oggi. Ad un certo punto sentì una gioia dentro di sé meravigliosa e sorprendete: ma non poteva fermarsi, doveva venire Dio.

Lavorò tutto il giorno ma di Dio, neanche l’ombra.

Così molto deluso la sera si mise in preghiera: “Ma non dovevi venire oggi?”. “Sono venuto più volte, oggi, sai!!!”. “E dove, Signore?”. “Chi credi che fosse quella donna con quel bambino? Ero io sai! E il tuo amico, chi credevi che fossi? Ero io? E il tramonto e gli uccelli? Ero io! E la gioia che sentivi dentro? Anche lì ero io!”.

Quindi… occhi aperti, vegliare, non dormire, perché Lui non verrà come tu credi ma come Lui vorrà.


 Se credi che Lui c’è lo cerchi;

se lo cerchi lo troverai;

se lo troverai sarà una sorpresa

perché Lui sarà diverso da come tu pensavi che Lui fosse.


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lunedì 28 novembre 2022

28.11.2022 - Is 4,2-6 - Ci sarà gioia per gli scampati di Israele.

Dal libro del Profeta Isaìa - Is 4,2-6

In quel giorno, il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per i superstiti d’Israele. Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo: quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme.
Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato, con il soffio del giudizio e con il soffio dello sterminio, allora creerà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutti i luoghi delle sue assemblee una nube di fumo durante il giorno e un bagliore di fuoco fiammeggiante durante la notte, perché la gloria del Signore sarà sopra ogni cosa come protezione, come una tenda sarà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro la bufera e contro la pioggia.
    1. IL NOSTRO DIO È IL DIO DELLA SPERANZA VERA, perché è Lui il Creatore di una storia sempre nuova, storia di vita e di benedizione, di luce e di pace. Il germoglio del Signore crescerà. Il germoglio del Signore sarà il suo Messia. LUI VERRÀ CRESCERÀ IN ONORE E GLORIA. Ristabilirà il diritto e la giustizia sulla terra, in mezzo al suo popolo.
    2. Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato… È questo il desiderio di Dio. DIO VUOLE CHE LA SUA CITTÀ SIA PURA da ogni misfatto, lavata da ogni sozzura, purificata da ogni colpa, mondata da ogni trasgressione.
    3. “ALLORA LA SUA GLORIA SARÀ SOPRA OGNI COSA COME PROTEZIONE. La sua gloria (=peso specifico) è la protezione di Israele. Dio vuole essere la vita del suo popolo, non però una vita parziale, lacunosa. VUOLE ESSERE VITA TOTALE, PLENARIA, riparo sicuro contro ogni pericolo.


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    domenica 27 novembre 2022

    Mt 24,37-44 - Vegliate, per essere pronti al suo arrivo. - COMMENTO AUDIO.

     I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

    Domenica 27 Novembre 2022
    Mt 24,37-44 - Vegliate, per essere pronti al suo arrivo.

    + Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 24,37-44

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
    Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

    PARTE PRIMA

    PARTE SECONDA


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    Per il commento alle letture di oggi clicca il seguente link...

    PRIMA LETTURA

    https://renzozambotti.blogspot.com/2022/11/is-21-5-i-domenica-di-avvento-anno-a.html

    SECONDA LETTURA

    https://renzozambotti.blogspot.com/2022/11/rm-1311-14-i-domenica-di-avvento-anno-a.html

    VANGELO

    https://renzozambotti.blogspot.com/2019/11/mt-2437-44-i-domenica-di-avvento-anno-a.html

    sabato 26 novembre 2022

    26.11.2022 - Ap 22,1-7 - Non vi sarà più notte perché il Signore Dio li illuminerà.

    Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo - Ap 22,1-7

    L’angelo del Signore mostrò a me, Giovanni, un fiume d’acqua viva, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall’altra del fiume, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni.
    E non vi sarà più maledizione.
    Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello:
    i suoi servi lo adoreranno;
    vedranno il suo volto
    e porteranno il suo nome sulla fronte.
    Non vi sarà più notte,
    e non avranno più bisogno
    di luce di lampada né di luce di sole,
    perché il Signore Dio li illuminerà.
    E regneranno nei secoli dei secoli.
    E mi disse: «Queste parole sono certe e vere. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere tra breve. Ecco, io vengo presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro».
      1. Un fiume di acqua esce dal tempio e lungo le sue rive crescono ogni sorta di alberi da frutto che non appassiscono mai. I loro frutti serviranno da cibo e le foglie come medicina. GLORIA E PACE REGNERANNO NELLA NUOVA GERUSALEMME!
      2. Alla fine dei tempi Gesù Cristo non si siederà più alla destra di Dio e sul trono di Dio ma SUL "TRONO DI DIO E DELL'AGNELLO": in pratica il Figlio non sarà più ospite o delegato o rappresentante del Padre ma contitolare dello stesso trono del Padre, RICEVENDO CON IL PADRE NON SOLO “PROSTRAZIONE” MA ANCHE “ADORAZIONE VERA E PROPRIA”
      3. ECCO IO VENGO PRESTO! Una certezza, che ci permette di vivere con motivazione, di lavorare con passione, di desiderare non l'impossibile, ma quello che costruisce possibilità per tutti.


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      venerdì 25 novembre 2022

      MI SAZIERÒ QUANDO APPARIRÀ LA TUA GLORIA.

        MI SAZIERÒ QUANDO APPARIRÀ LA TUA GLORIA.


      Dalle «Conferenze» di san Tommaso d'Aquino, sacerdote

      (Conf. sul Credo; Opuscula theologica 2; Torino 1954, pp. 216-217)

      Mi sazierò quando apparirà la tua gloria

          Quando saranno compiuti tutti i nostri desideri, cioè nella vita eterna, la fede cesserà. Non sarà più oggetto di fede tutta quella serie di verità che nel «Credo» si chiude con le parole: «vita eterna. Amen».

          La prima cosa che si compie nella vita eterna è l'unione dell'uomo con Dio.

          Dio stesso, infatti, è il premio ed il fine di tutte le nostre fatiche: «Io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà molto grande» (Gn 15, 1). Questa unione poi consiste nella perfetta visione: «Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa, ma allora vedremo faccia a faccia» (1 Cor 13, 12).

          La vita eterna inoltre consiste nella somma lode, come dice il Profeta: «Giubilo e gioia saranno in essa, ringraziamenti e inni di lode» (Is 51, 3). Consiste ancora nella perfetta soddisfazione del desiderio. Ivi infatti ogni beato avrà più di quanto ha desiderato e sperato. La ragione è che nessuno può in questa vita appagare pienamente i suoi desideri, né alcuna cosa creata è in grado di colmare le aspirazioni dell'uomo. Solo Dio può saziarlo, anzi andare molto al di là, fino all'infinito. Per questo le brame dell'uomo si appagano solo in Dio, secondo quanto dice Agostino: «Ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore è senza pace fino a quando non riposa in te».

          I santi, nella patria, possederanno perfettamente Dio. Ne segue che giungeranno all'apice di ogni loro desiderio e che la loro gloria sarà superiore a quanto speravano. Per questo dice il Signore: «Prendi parte alla gioia del tuo padrone» (Mt 25, 21); e Agostino aggiunge: «Tutta la gioia non entrerà nei beati, ma tutti i beati entreranno nella gioia. Mi sazierò quando apparirà la tua gloria»; ed anche: «Egli sazia di beni il tuo desiderio». Tutto quello che può procurare felicità, là è presente ed in sommo grado. Se si cercano godimenti, là ci sarà il massimo e più assoluto godimento, perché si tratta del bene supremo, cioè di Dio: «Dolcezza senza fine alla tua destra» (Sal 15, 11).

          La vita eterna infine consiste nella gioconda fraternità di tutti i santi. Sarà una comunione di spiriti estremamente deliziosa, perché ognuno avrà tutti i beni di tutti gli altri beati. Ognuno amerà l'altro come se stesso e perciò godrà del bene altrui come proprio.

          Così il gaudio di uno solo sarà tanto maggiore quanto più grande sarà la gioia di tutti gli altri beati...

       

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      martedì 22 novembre 2022

      VOGLIO GUARIRE…

       VOGLIO GUARIRE

      Un giorno un discepolo andò dal suo maestro e gli disse: “Maestro, voglio guarire!”. “D’accordo, – il maestro -, e se guarisci che te ne fai della guarigione?”. “Ma come… cosa vuol dire?… – il discepolo era spiazzato dalla risposta del maestro – voglio guarire per star bene”. “Ho capito, disse il maestro, ma se starai bene, quando starai bene, cosa te ne farai della guarigione e del tuo star bene?”. “Come cosa farò? Farò la vita di prima”. “Allora non puoi guarire. Vedi: se ti sei ammalato vuol dire che prima vivevi in un modo che ti fa ammalare. Se tu vuoi tornare alla vita di prima, che ti ha fatto ammalare, come puoi pensare di guarire?”.

       

      ALCUNE DOMANDE DI FINE ANNO LITURGICO…

      Cos’hai imparato quest’anno? Cosa e come è cambiata la tua vita di fede? Cosa di nuovo hai iniziato, appreso, fatto? Cos’hai lasciato che non ti appartiene più? In cosa tu quest’anno sei altro dall’anno scorso?

       

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      domenica 20 novembre 2022

      Lc 23,35-43 - Signore, ricordarti di me quando entrerai nel tuo regno. - COMMENTO AUDIO.

       XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

      Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo
      Domenica 20 Novembre 2022
      Lc 23,35-43 - Signore, ricordarti di me quando entrerai nel tuo regno.

      + Dal Vangelo secondo Luca - Lc 23,35-43

      In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
      Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
      Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
      E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

       PARTE PRIMA

      PARTE SECONDA


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      martedì 15 novembre 2022

      VAI AVANTI…

      VAI AVANTI…


      Gli uomini sono irragionevoli, illogici ed egoisti, amali lo stesso

      Quando fai il bene, diranno che lo fai per motivi egoistici e per secondi fini, ma tu continua a farlo. 

      Quando hai successo, ti fai dei falsi amici e dei veri nemici, ma tu continua ad averlo. 

      La sincerità e la franchezza ti rendono vulnerabile, ma tu continua ad essere sincero e franco. 

      Quel che hai costruito in anni di lavoro può andare distrutto in una notte, ma tu continua a costruire. 

      Del tuo aiuto c’è realmente bisogno ma forse la gente ti attacca quando l’aiuti, tu però, aiutala ugualmente. 

      Dà al mondo il meglio di te, e ti tratteranno a pesci in faccia, ma tu continua a dare il meglio di te”.


      “Quando fai qualcosa di buono hai contro tutti quelli che fanno la stessa cosa, tutti quelli che fanno il contrario, tutti quelli che non fanno niente”. Ma tu continua a farlo lo stesso.

      Madre TERESA... 

       

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      domenica 13 novembre 2022

      Is 9,1-6 - Ci è stato dato un figlio. - TRIDUO DEI MORTI (3) - COMMENTO AUDIO.

       TRIDUO DEI MORTI - Parrocchia di Vall'Alta

      Domenica 13 Novembre 2022
      Is 9,1-6 - Ci è stato dato un figlio.

      Dal libro del profeta Isaìa - Is 9,1-6

      Il popolo che camminava nelle tenebre
      ha visto una grande luce;
      su coloro che abitavano in terra tenebrosa
      una luce rifulse.
      Hai moltiplicato la gioia,
      hai aumentato la letizia.
      Gioiscono davanti a te
      come si gioisce quando si miete
      e come si esulta quando si divide la preda.
      Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
      la sbarra sulle sue spalle,
      e il bastone del suo aguzzino,
      come nel giorno di Màdian.
      Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
      e ogni mantello intriso di sangue
      saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
      Perché un bambino è nato per noi,
      ci è stato dato un figlio.
      Sulle sue spalle è il potere
      e il suo nome sarà:
      Consigliere mirabile, Dio potente,
      Padre per sempre, Principe della pace.
      Grande sarà il suo potere
      e la pace non avrà fine
      sul trono di Davide e sul suo regno,
      che egli viene a consolidare e rafforzare
      con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
      Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

      PARTE PRIMA

      PARTE SECONDA


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      Is 7,10-17 - Ecco, la vergine concepirà. - TRIDUO DEI MORTI (2) - COMMENTO AUDIO.

      TRIDUO DEI MORTI - Parrocchia di Vall'Alta

      Sabato 12 Novembre 2022
      Is 7,10-17 - Ecco, la vergine concepirà.

      Dal libro del profeta Isaìa - Is 7,10-17

      In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
      Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
      Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.
      Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene. Poiché prima ancora che il bimbo impari a rigettare il male e a scegliere il bene, sarà abbandonata la terra di cui temi i due re. 
      Il Signore manderà su di te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre giorni quali non vennero da quando Èfraim si staccò da Giuda: manderà il re d'Assiria».

      PARTE PRIMA

      PARTE SECONDA


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      sabato 12 novembre 2022

      Is 6,1-2.3-8 - Eccomi, manda me! - TRIDUO DEI MORTI (1) - COMMENTO AUDIO.

      TRIDUO DEI MORTI - Parrocchia di Vall'Alta

      Venerdì 11 Novembre 2022
      Is 6,1-2.3-8 - Eccomi, manda me!

       Dal libro del profeta Isaìa - Is 6,1-2.3-8

      Nell’anno in cui morì il re Ozìa, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno aveva sei ali. Proclamavano l’uno all’altro, dicendo:
      «Santo, santo, santo il Signore degli eserciti!
      Tutta la terra è piena della sua gloria».
      Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi:
      «Ohimè! Io sono perduto,
      perché un uomo dalle labbra impure io sono
      e in mezzo a un popolo
      dalle labbra impure io abito;
      eppure i miei occhi hanno visto
      il re, il Signore degli eserciti».
      Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca e disse:
      «Ecco, questo ha toccato le tue labbra,
      perciò è scomparsa la tua colpa
      e il tuo peccato è espiato».
      Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!».

      PARTE PRIMA

      PARTE SECONDA 


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      martedì 8 novembre 2022

      IL PARADISO

      IL PARADISO

       

      LA STORIA RACCONTATA. 

      Ecco una bella storia, raccontata da Padre Cantalamessa, che ci spiega com'è il Paradiso.

      In un monastero medievale vivevano due monaci legati tra loro da profonda amicizia. Uno si chiamava Rufo e l'altro Rufino. In tutte le ore libere non facevano che cercare di immaginare e descrivere come sarebbe stata la vita eterna nella Gerusalemme celeste. Rufo che era un capomastro se l'immaginava come una città con porte d'oro, tempestata di pietre preziose; Rufino che era organista, la immaginava tutta risonante di celesti melodie. Alla fine fecero un patto: quello di loro che sarebbe morto per primo sarebbe tornato la notte successiva, per assicurare l'amico che le cose stavano proprio come le avevano immaginate. Sarebbe bastata una parola: se era come avevano pensato avrebbe detto: taliter (tale e quale); se era diversa avrebbe detto: aliter (diversa).


      TALITER O ALITER?


      Una sera, mentre era all'organo il cuore di Rufino si fermò. Rufo attese per mesi e finalmente, nell'anniversario della morte, ecco che in un alone di luce entra nella sua cella Rufino. Vedendo che tace, è lui a chiedergli, sicuro della risposta affermativa: taliter? “È così, vero?” Ma l'amico scuote il capo in segno negativo. Disperato, grida allora: aliter? “È diverso?” Di nuovo un segno negativo del capo. E finalmente dalle labbra chiuse dell'amico escono, come in un soffio, due parole: TOTALITER ALITER: è tutt'un'altra cosa! Rufo capisce in un lampo che il cielo è infinitamente di più di quello che avevano immaginato, che non si può descrivere, e di lì a poco muore anche lui, per il desiderio di raggiungerlo. Il fatto è una leggenda, ma il suo contenuto è quanto mai vero.

      Un giorno, quando varcheremo le soglie della vita eterna, verranno spontanee alle labbra anche a noi quelle due parole: Totaliter aliter! È tutt'un'altra cosa! Lo auguro di cuore a me e a tutti voi.


      COSA POSSIAMO FARE?


      Cos’è l’unica cosa che possiamo fare? FIDARSI: “Senti, Dio mi ha sempre protetto, amato, custodito, difeso, si è preso cura di me: tutto questo è vero. Adesso, è vero che con la morte io non so cosa accade, e non lo capisco. Ma se Dio si è sempre preso cura di me, vuoi che adesso mi abbandoni? Vuoi che adesso mi lasci? È realisticamente possibile?”. “No!”. “Per cui mi fido e lo seguo, e anche se non capisco, so che andrà bene”.

      Tutte le immagini che parlano dell’aldilà dicono delle emozioni, delle condizioni, ma non dicono come sarà. Come sarà l’aldilà? Sarà una sorpresa: una fioritura, una trasformazione, un’appartenenza a Dio che è amore e unità.

       

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      domenica 6 novembre 2022

      Lc 20,27-38 - Dio non è dei morti, ma dei viventi. - COMMENTO AUDIO.

      XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

      Domenica 06 Novembre 2022 
      Lc 20,27-38 - Dio non è dei morti, ma dei viventi. 
      + Dal Vangelo secondo Luca - Lc 20,27-38
      In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
      Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

      PARTE PRIMA

      PARTE SECONDA 


      sabato 5 novembre 2022

      05.11.2022 - Fil 4,10-19 - Tutto posso in colui che mi dà la forza.

      Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési - Fil 4,10-19

      Fratelli, ho provato grande gioia nel Signore perché finalmente avete fatto rifiorire la vostra premura nei miei riguardi: l’avevate anche prima, ma non ne avete avuto l’occasione.
      Non dico questo per bisogno, perché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione. So vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, all’abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in colui che mi dà la forza.
      Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alle mie tribolazioni. Lo sapete anche voi, Filippési, che all’inizio della predicazione del Vangelo, quando partii dalla Macedònia, nessuna Chiesa mi aprì un conto di dare e avere, se non voi soli; e anche a Tessalònica mi avete inviato per due volte il necessario.
      Non è però il vostro dono che io cerco, ma il frutto che va in abbondanza sul vostro conto. Ho il necessario e anche il superfluo; sono ricolmo dei vostri doni ricevuti da Epafrodìto, che sono un piacevole profumo, un sacrificio gradito, che piace a Dio.
      Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù.

      1. Paolo parla del proprio atteggiamento di uomo forte, coraggioso, capace di affrontare le difficoltà. LA SUA FORZA È LA FEDE IN GESÙ! TUTTO POSSO IN COLUI CHE MI DÀ LA FORZA. Questa espressione centrale ci ricorda che la forza del cristiano viene da Cristo… Questa è davvero FEDE CHE INVESTE E TRASFIGURA LA VITA!

      2. SE CRISTO MI DA FORZA IO SONO IN GRADO DI FARE TUTTO, posso affrontare tutte le difficoltà: posso vivere nella povertà e nell’abbondanza, nella sazietà e nella fame. Se c’è da mangiare, mangio; se non ce n’è ho la forza di farne a meno… NO E POI NO AL PIAGNUCOLARE VITTIMISTICO…

      3. IN TUTTE LE SITUAZIONI DELLA VITA: POSSIAMO GIOIRE NEL SIGNORE, possiamo rallegrarci perché i nostri amici si sono dimostrati tali e hanno avuto cura di noi! POSSIAMO VIVERE NELLA GIOIA COL CORAGGIO DI S. PAOLO…

      giovedì 3 novembre 2022

      Lc 20,27-38 - XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

      XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
      Domenica 06 Novembre 2022 
      Lc 20,27-38 - Dio non è dei morti, ma dei viventi. 
      1. I Sadducei rifiutavano la dottrina della Risurrezione. Se c'è la risurrezione si crea una situazione strana: 7 uomini hanno avuto una donna (legge del levirato), nella risurrezione con chi fa famiglia questa donna? Con tutti e sette? O con quale dei sette? GESÙ STA SBAGLIANDO PERCHÉ LA RISURREZIONE FINISCE PER METTERE IN CONTRADDIZIONE LA LEGGE. NON credono alla risurrezione. ANCHE PER TE GESÙ SBAGLIA? CREDI?

      2. Gesù CAPOVOLGE la loro affermazione dicendo che sono in grave errore perché non capiscono che la SITUAZIONE DELLA RISURREZIONE È COMPLETAMENTE NUOVA. La risurrezione NON è un ricongiungimento famigliare proiettando nell'aldilà la stessa situazione di qua. LA RISURREZIONE SARÀ UN'ALTRA COSA, saremo NOI ma sarà una realtà DIVERSA. L’UNICA vita che continua in forma DIVERSA…

      3. Per fondare biblicamente la risurrezione Gesù usa un testo del Pentateuco. Dio nel roveto ardente, si presentò a Mosè come il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe che al tempo di Mosè erano morti e sepolti da secoli. Dio si è presentato come il Dio di tre cadaveri? NO Mosè ci indica che i morti risorgono perché Dio è il Dio dei VIVENTI, Dio è in relazione con loro e sono VIVENTI sebbene il loro corpo sia MORTO. COLTIVA LA RELAZIONE CON DIO OGGI...

      BUONA DOMENICA...
      + Dal Vangelo secondo Luca - Lc 20,27-38
      In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
      Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».


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      2Ts 2,16-3,5 - XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

      XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

      Domenica 6 Novembre 2022
      2Ts 2,16-3,5 - Il Signore vi confermi in ogni opera e parola di bene.

      Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési - 2Ts 2,16-3,5

      Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
      Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti. Ma il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno.
      Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di Dio e alla pazienza di Cristo.

      1. Paolo incoraggia i Tessalonicesi in modo tale che LA PAROLA DEL SIGNORE CORRA E SIA GLORIFICATA. Dalla fedeltà alla Parola hanno la garanzia di camminare conforme a verità. Fedeli alla Parola vedranno crescere e fortificarsi ogni opera e parola buona.

      2. PREGATE PER NON TORNARE INDIETRO, LA FEDE NON È DI TUTTI. La fede dei pochi dovrà sempre resistere all’assalto dei molti, che, guidati dal Maligno, cercano di divorare e disperdere il piccolo gregge del Signore. LA FORZA CI VIENE DALLA PREGHIERA, DA DIO.

      3. Il Signore è fedele, Egli ci fortificherà e custodirà dal malvagio. EGLI DIRIGERÀ I VOSTRI CUORI VERSO L’AMORE DI DIO E VERSO LA PAZIENZA DEL CRISTO. Verso un amore infinito.

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      2Mac 7,1-2.9-14 - XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

      XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

      Domenica 6 Novembre 2022
      2Mac 7,1-2.9-14 - Il re dell’universo ci risusciterà a vita nuova ed eterna.

      Dal secondo libro dei Maccabèi - 2Mac 7,1-2.9-14

      In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
      Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: «Che cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri».
      [E il secondo,] giunto all’ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re dell’universo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna».
      Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: «Dal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perché da lui spero di riaverle di nuovo». Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
      Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva: «È preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita». 
       

      1. 150 anni prima di Cristo molti ebrei accettarono la morte eroicamente per difendere la fedeltà alle tradizioni dei padri. UNA MADRE VEDE MORIRE SETTE FIGLI TORTURATI E UCCISI IN UNO STESSO GIORNO DA UN TIRANNO empio perché non vogliono tradire la fede dei padri. SEMPRE NEL POPOLO DEL SIGNORE SONO ESISTITE PERSONE DI RETTA ED INTEMERATA FEDE.

      2. I sette figli insieme alla madre CONTINUANO A RIPETERE LA LORO FEDE NELLA RESURREZIONE. Dicono al re: “tu ci togli questa vita ma il Signore ce la darà”. La loro è una SPERANZA CERTA, SICURA. La loro speranza è la sua fede. La loro forza non viene dalla carne, viene dal Cielo, VIENE DA DIO. Viene dal suo Santo Spirito.

      3. Ma stai attento Re perché per Te la risurrezione non sarà per la vita. VI È DIFFERENZA PRESSO DIO, nella risurrezione dell’ultimo giorno, tra il carnefice e la vittima. Vi è una risurrezione per la vita e una risurrezione per la morte: VITA ETERNA O MORTE ETERNA per quanti hanno ignorato il bene e si sono consegnati al male.

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