Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo - 1Tm 3,14-16
Figlio mio, ti scrivo tutto questo nella speranza di venire presto da te; ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità.Non vi è alcun dubbio che grande è il mistero della vera religiosità:egli fu manifestato in carne umanae riconosciuto giusto nello Spirito,fu visto dagli angelie annunciato fra le genti,fu creduto nel mondoed elevato nella gloria.
1. La Chiesa come «colonna e sostegno della verità». LA VERITÀ DELLA CHIESA È CRISTO GESÙ, e la missione della Chiesa è formare nella storia il corpo di Cristo Gesù.
2. Paolo specifica: “LA CHIESA DEL DIO VIVENTE” per sottolineare che, come Dio è vivo, così la Chiesa, l’assemblea dei credenti, è viva PERCHÉ PARTECIPA ALLA VITA DI DIO attraverso il dono della fede.
3. GRANDE È IL MISTERO DELLA VERA RELIGIOSITÀ: quello che affonda le sue radici nel mistero pasquale. GESÙ È LA MANIFESTAZIONE, nella sua Carne, del Figlio di Dio, DI DIO STESSO.
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Dal vangelo secondo Luca - Lc 7,31-35
In quel tempo, il Signore disse:
«A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
Anche alla nostra generazione sembra che niente vada bene. E Gesù ci direbbe ‘Ma, io non vi capisco! Voi siete come quei bambini: vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. Ma cosa volete?’; ‘Vogliamo la nostra: vogliamo fare la salvezza a modo nostro!’. E’ sempre questa chiusura al modo di Dio”.
Quando badiamo solo alla nostra misura, non ci può entrare nel cuore niente di nuovo e di grande. Dio invece si muove continuamente per venirci incontro attraverso fatti e persone. Al pensare che ‘quella generazione’ aveva lì Gesù e non ha colto la grande occasione della storia, vengono i brividi. Qualcosa di analogo può accadere anche oggi, quando blocchiamo la strada al Signore che viene, perché la durezza del cuore e la caparbietà del nostro progetto sulla vita ci impediscono di riconoscerlo e accoglierlo. In quante occasioni della giornata il Signore ci suonerà oggi la sua musica?
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La domanda questa volta Gesù la pone a se stesso, non trovando le parole per rispondere. Aiutiamolo: come possiamo definirci? Incontentabili? Ipocriti? Refrattari alla grazia?
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Gesù Nostro Signore, la speranza del cuore, la salvezza dell 'anima, la gioia di vivere la vita terrena nel suo esempio, per poi ritrovarsi lassù nella pace eterna. AMEN.
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