Dalla prima lettera di san Pietro apostolo - 1Pt 1,18-25
Carissimi, voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia. Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.Dopo aver purificato le vostre anime con l’obbedienza alla verità per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, rigenerati non da un seme corruttibile ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio viva ed eterna. Perché ogni carne è come l’erbae tutta la sua gloria come un fiore di campo.L’erba inaridisce, i fiori cadono,ma la parola del Signore rimane in eterno.E questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato.
1. Noi non siamo stati liberati a prezzo di cose effimere come argento o oro, noi siamo stati liberati dalla condotta sbagliata, ereditata dai nostri padri, GRAZIE AL SANGUE PREZIOSO DI CRISTO che è l'unico Agnello senza difetti e senza macchia: IL VERO AGNELLO DI DIO.2. Cristo come agnello è stato prestabilito fin dall'inizio, prima della fondazione del mondo, ma SI È MANIFESTATO ADESSO CON LA SUA RISURREZIONE. Noi lo abbiamo pienamente conosciuto. Tutto questo ci è stato rivelato. Cristo è morto, è risuscitato, ed è stato glorificato, AFFINCHÉ LA NOSTRA FEDE E LA NOSTRA SPERANZA SIANO IN DIO.3. Allora, come dobbiamo vivere? Se riflettiamo sulla grandezza del prezzo che Dio ha pagato per riscattarci: il suo sangue. Se riflettiamo su come vivevamo: nel peccato. Se riflettiamo sulla speranza che ci è stata donata: la vita eterna, non possiamo fare altro che ESSERE SANTI IN TUTTA LA NOSTRA CONDOTTA. Viviamo santamente, per poter rendere gloria a Dio per mezzo Gesù Cristo nostro Signore! Amen!
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+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 10,32-45
In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti.Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Gesù insiste nell’annuncio della sua passione, morte e risurrezione. E anche gli apostoli insistono nella strada del loro orgoglio. Propongono un’altra strada, non quella di Gesù. È la strada di chi, magari senza nemmeno rendersene conto, “usa” il Signore per promuovere sé stesso; di chi cerca i propri interessi e non quelli di Cristo“. E’ possibile seguire Gesù arrivando ad accettare di ‘bere il suo calice’ e ad essere battezzati con il suo battesimo di croce e risurrezione, solo quando ci si lascia vincere dalla sua attrattiva. Gesù ci prende in disparte, si confida con noi come amici e ci apre la strada. Conquistati dal suo amore, possiamo donare la vita a vantaggi di ‘molti’.
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Gesù spiega ai dodici, persone sgomente ed impaurite, il "finale" della storia: la sua passione, morte e resurrezione. E Giacomo e Giovanni gli chiedono «pieni poteri». Non sembra un dialogo tra sordi?
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