Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo - 1Gv 1,5-2,2
Figlioli miei, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna. Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato.Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi.Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.
1. “DIO È LUCE E IN LUI NON CI SONO TENEBRE”. Dio è amore, Dio è grazia, è luce. In lui non ci sono tenebre, in lui non c’è peccato. FARE COMUNIONE CON DIO È VIVERE IN GRAZIA, vivere nella luce. IL VERO NEMICO DELLA COMUNIONE È IL PECCATO. Con la grazia di Dio sei in comunione con Dio e con i fratelli.2. SE DICIAMO DI ESSERE SENZA PECCATO, INGANNIAMO NOI STESSI. Attraverso il sacramento della Penitenza GESÙ CI TOGLIE IL PECCATO, ci ridona la grazia e con la grazia ritorniamo in comunione con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo e con i fratelli...3. Se ci ritroviamo ancora mancanti, perché limitati nella nostra condizione umana, non dobbiamo avere paura. ABBIAMO UN PARACLITO. Gesù è il solo giusto davanti a Dio e Lui solo CI DIFENDE E CI PERMETTE DI ESSERE LIBERI DAL NOSTRO PECCATO. Gesù è l'Agnello che è stato immolato una volta per tutte PER SALVARE NON SOLO IL SUO POPOLO, MA TUTTO IL MONDO, prigioniero del male e della morte. A Lui la lode in eterno....
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+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 11,25-30
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Come il Padre comunica tutto il suo mistero e la sua vita al Figlio, così il Cristo rivela e dona la vita divina ai suoi discepoli chiamati appunto “piccoli”.
I piccoli sono invitati da Gesù a prendere il suo giogo “dolce e leggero” perché egli è “mite e umile di cuore”. Il giogo serve a un paio di buoi per tirare l'aratro o il carro: è fatto per due. Portare il giogo di Cristo vuol dire che oltre a te, hai accanto Gesù. Ecco spiegato perché il suo giogo è leggero, perché Gesù ci aiuta a portarlo.
E poi, una volta ricevuto il ristoro e il conforto di Cristo, siamo chiamati a nostra volta a diventare ristoro e conforto per i fratelli, con atteggiamento mite e umile, ad imitazione del Maestro. Ci stai?
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Dio gioca a nascondino e predilige i piccoli. L’invito a giocare richiede la nostra capacità di metterci in gioco, ma sul serio. Senza però prendersi troppo sul serio. Impareremo a riconoscerci piccoli?
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