venerdì 18 aprile 2025

L'INCONTRO CON CRISTO, UNO SGUARDO FULMINANTE

L'INCONTRO CON CRISTO, UNO SGUARDO FULMINANTE

Barabba, interpretato da Pietro Sarubbi ne “La Passione di Cristo di Mel Gibson”, è un uomo segnato dalla violenza e dalla prigionia, ormai ridotto a una bestia incapace di parlare, esprimendosi solo con sguardi e gesti feroci.

 Ma chi è Pietro Sarubbi? Pietro Sarubbi è un attore italiano che ha iniziato il suo percorso artistico nel teatro e, negli anni '80, è approdato in Rai con programmi come Portobello e Fantastico. Ha lavorato nel cabaret con Zelig e ha partecipato a sitcom di successo come Casa Vianello e Camera Cafè. La presenza fissa al Maurizio Costanzo Show gli ha dato notorietà, ma la svolta è arrivata con l'interpretazione di Barabba nel film La Passione di Cristo di Mel Gibson.

 L'attore ha raccontato il suo primo incontro con il regista, scoprendo che il suo personaggio non pronunciava battute. Inizialmente restio ad accettare il ruolo, poiché nel mondo del cinema più battute significano più guadagno, Sarubbi ha cambiato idea quando Gibson gli ha spiegato la profondità del personaggio. Barabba, in aramaico "figlio del padre", rappresentava un alter ego di Gesù, una figura messianica segnata dalla rabbia e dalla prigionia.

 Durante le riprese, Gibson ha imposto una regola particolare: nessun attore poteva incontrare Jim Caviezel, interprete di Gesù, prima delle scene cruciali. Questo per catturare reazioni autentiche. Sarubbi ha raccontato il momento della flagellazione di Cristo e il suo sguardo verso Maria, un attimo di forza e di struggente umanità.

 Il momento più sconvolgente è arrivato durante la scena della liberazione di Barabba. Mentre scendeva le scale verso la libertà, ha incrociato per la prima volta lo sguardo di Gesù. In quell'istante, ha sentito un'emozione travolgente e il set intero si è fermato. Quella sera, incapace di dormire, si è trovato in uno stato febbrile, perseguitato da quegli occhi pieni di amore. Dopo mesi di tormento interiore, ha trovato la risposta nella frase dell'enciclica Deus Caritas Est: "Il Signore sempre di nuovo ci viene incontro attraverso lo sguardo di uomini, con cui egli traspare". Da quel momento ha intrapreso un cammino di conversione, sposando la compagna con cui aveva quattro figli per poter accedere all'Eucaristia. Questa scelta gli è costata la carriera cinematografica, ma gli ha donato una nuova vita nella fede.

 Al termine dell'intervento, il direttore della Bussola, Riccardo Cascioli, ha consegnato a Sarubbi il premio Viva Maria per il suo talento artistico e il coraggio nella testimonianza della fede. Cascioli ha confermato l'importanza di eventi in presenza, non sostituibili da conferenze online. Solo dal vivo si possono cogliere le sfumature delle emozioni, dialogare con i relatori, visitare stand di libri e instaurare nuove amicizie. Il momento del pranzo ha ulteriormente rafforzato lo spirito di convivialità e conoscenza.

 I partecipanti hanno espresso grande soddisfazione, arricchiti da nuove conoscenze e da una forte motivazione di fede.

 La testimonianza di Pietro Sarubbi offre un messaggio potente per l’uomo contemporaneo, spesso alla ricerca di significato in un mondo dominato dall’apparenza e dal successo materiale. La sua esperienza dimostra come un incontro autentico, anche fugace, possa trasformare profondamente la vita, spingendo a riconsiderare le priorità e il senso dell’esistenza.

 In un’epoca in cui le relazioni sono spesso mediate da schermi e la fede sembra marginale, la storia di Sarubbi ci ricorda il valore dell’esperienza vissuta in prima persona, della ricerca interiore e del coraggio di seguire una chiamata più alta, anche a costo di sacrifici. Il suo cammino ci invita a non ignorare gli sguardi che possono cambiare la nostra vita e a riscoprire la bellezza di una fede vissuta con coerenza e autenticità.

 

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