Dalla lettera agli Ebrei - Eb 5,7-9
Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito.Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
1. CRISTO È IL MEDIATORE DELLA NUOVA ALLEANZA, Egli HA OFFERTO SÉ STESSO. Partecipe della nostra sofferenza, HA OFFERTO PREGHIERE, SUPPLICHE, fino al forte grido sulla croce, E FU ESAUDITO. Le sue preghiere (ricordiamo l'agonia del Getsemani) vennero esaudite per il suo pieno abbandono, cioè per la sua obbedienza totale alla volontà del Padre...
2. È stato esaudito NON nell'essere sottratto alla morte fisica, MA per essere STATO SOTTRATTO AL SUO POTERE (=fu liberato dalla morte) proprio in forza del suo pieno abbandono a Dio. Dio ha TRASFORMATO quella morte in un'esaltazione di gloria.
3. Lui, che è il Figlio, IMPARÒ L'OBBEDIENZA CONCRETAMENTE DA QUELLO CHE PATÌ, e divenuto perfetto, cioè ordinato sacerdote, È CAPACE DI PORTARE L'UMANITÀ A DIO. Lui è entrato nel santuario Celeste e DIVENTA CAUSA DI SALVEZZA ETERNA PER TUTTI…
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+ Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 19,25-27In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!».Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!».E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Oggi ci farà bene fermarci un po’ e pensare al dolore e ai dolori della Madonna. È la nostra Madre. E come li ha portati, come li ha portati bene, con forza, con pianto: non era un pianto finto, era proprio il cuore distrutto di dolore. Maria la troviamo accanto alla croce di Gesù con alcune donne. Non poteva essere diversamente. Ma quanto dolore!
E Gesù consegnando a Maria il discepolo prediletto, in rappresentanza di tutti i discepoli di Cristo, la madre di Dio diviene anche madre della Chiesa, cioè di tutti i credenti, cioè tutti noi. Ricordiamoci sempre di tenere Maria come modello della nostra vita e di chiedere sempre anche a lei l’aiuto nelle difficoltà.
Partecipare come Maria alla croce del Figlio, rende possibile vivere e morire, soffrire e donare. Il dolore umano non è più un rigagnolo che si perde nel terreno o un fiume che dilaga nella città. Diventa una corrente di amore offerta al Padre e condivisa con i fratelli.
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Maria madre di Gesù e madre della Chiesa. Sta lì, sotto la croce. Tace. Siamo in grado noi uomini, animali loquaci, eloquenti, affabulatori a stare, semplicemente stare vicino, senza parlare?
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