Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési - Fil 2,1-4
Fratelli, se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri.
1. NELLA CHIESA DEL SIGNORE NON MANCANO MAI I SUOI DONI, che sono consolazione, conforto, comunione di spirito, viscere di misericordia e di compassione. Se non c’è santità all’interno della comunità, non c’è evangelizzazione all’esterno di essa.
2. Rendete piena la mia gioia. Qual è la gioia di un missionario del Vangelo? Quella di vedere Cristo formato in ogni suo evangelizzato. UOMINI CHE PENSANO COME CRISTO, AMANO COME CRISTO, SENTONO COME CRISTO.
3. ROMPE L’UNITÀ NELLA COMUNITÀ LO SPIRITO DI RIVALITÀ O LA VANAGLORIA. Mai bisogna fare e agire per spirito di rivalità o per vanagloria. Chi invece vuole operare secondo verità deve CONSIDERARE GLI ALTRI SUPERIORI A SÉ STESSO, farsi piccolo, senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri. Più chiaro di così!
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+ Dal vangelo secondo Luca - Lc 14,12-14
In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Gli antichi valorizzavano l'ospitalità, ma Gesù ci insegna la fraternità, accogliendo soprattutto chi ha più bisogno e non può restituire nulla. Questo amore disinteressato, invece del calcolo opportunistico, riflette l'amore del Padre che ci donerà tutto. Gesù mostra una preferenza per i poveri e gli esclusi, privilegiati del Regno di Dio, e trasmette il messaggio fondamentale del Vangelo: servire il prossimo per amore di Dio. Dobbiamo sempre chiederci se facciamo del bene per noi stessi o per la gloria di Dio.
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Queste parole di Gesù sono molto belle, suggestive, potenti; eppure, scartata l’ipotesi che si debbano prendere alla lettera, cosa ci vogliono esattamente dire?
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