IO E LA PAURA…
La paura è la più perfida delle seduzioni. Sa entrare nella nostra mente e nel nostro cuore, e oscurarli, portandomi a fare delle scelte secondo l’istinto di sopravvivenza. Nessuno è immune, anche Pietro ha dato ascolto a quella voce di paura che si è trasformata in visione, atroce, ha sentito sulla pelle tutto il dolore, quello che stava per avventarsi se avesse mantenuto la sua parola, e a quella voce che gli diceva “fuggi”, “nega”, “rinnega”, ha dato ascolto.Ed è fuggito. Scappato.Eppure, era proprio lui l’uomo angolare, quello su cui edificare tutto il futuro.Cristo lo sapeva, glielo dice: “prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte”.Allora perché scegliere proprio lui come prima pietra?Un uomo che rinnega, che fugge al suo destino, che tradisce il Maestro, perché proprio lui?Cristo sapeva, sapeva che avrebbe rivisto Pietro, sapeva che il suo discepolo avrebbe finalmente affrontato e sconfitto la sua paura.Perché Pietro, a Roma, dopo aver incontrato il Messia, torna indietro.Abbraccia il martirio. Sconfigge così la paura diventando Chiesa viva.Alla paura contrappone tutto il suo cuore, il suo coraggio sino a quel momento vacillante, torna indietro per abbracciare la sua Croce.
Quanti, ogni giorno, rinnegano e si rinnegano in nome della paura?Quanti abbandonano il mondo perché lo temono?Non è un caso, non può esserlo quando si parla di Dio.
Con la scelta di Pietro, Cristo dice all’uomo di tutti i tempi: “Comprendo la tua paura, so con quale perfidia soffi nelle tue orecchie, so quanto è facile cedere a essa e infine rinnegare, fuggire. Ma conosco ancora meglio la misura del tuo cuore, e so, so che alla fine riuscirai a sconfiggerla e ad abbracciare il tuo destino”.
È la sfida dell’uomo, ci riguarda tutti, e si gioca sempre nell’unico tempo che conti per l’uomo: il presente. Con le sue prove. Le sue croci.
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