giovedì 24 ottobre 2024

"ACCOGLI IL DOLORE NASCOSTO, RISPONDI CON AMORE."

 "ACCOGLI IL DOLORE NASCOSTO, RISPONDI CON AMORE."

Il tema del dolore fetale, fondamentale per comprendere la sofferenza di chi non può esprimerla, come i disabili o i pazienti in coma, è ancora troppo sottovalutato. Nonostante la prima svolta sia arrivata nel 1987 con lo scienziato Sunny Anand, che dimostrò che i neonati provano dolore, il dibattito sul dolore fetale non è mai realmente decollato. Seppure i progressi nella chirurgia fetale siano stati fatti, la politica e la bioetica sembrano ancora ignorare l'importanza di garantire sollievo dal dolore anche ai più piccoli.

Recentemente, la scienza ha cominciato a fare luce su questo tema, con la pubblicazione di una scala per valutare il dolore fetale e con studi che confermano che il feto percepisce il dolore già a metà gravidanza. Tuttavia, la questione resta aperta e il dibattito è lontano dall’essere risolto.

Il dolore fetale si lega strettamente a quello di altre persone che soffrono silenziosamente, come i disabili mentali, i pazienti in coma o chi affronta una sofferenza interiore non espressa, come i depressi. Ignorare questa realtà significa minimizzare una sofferenza silente ma costante, che meriterebbe maggiore attenzione da parte della società e del mondo scientifico. Non basta parlarne superficialmente una volta all’anno; è necessario affrontare con serietà e impegno un tema che coinvolge il benessere di chi non può far sentire la propria voce.

La riflessione sul dolore fetale ci invita a considerare con compassione tutti coloro che soffrono in silenzio, riconoscendo in essi la presenza di Cristo sofferente. La fede cristiana ci insegna che ogni vita, anche quella che non può esprimere la propria sofferenza, ha una dignità intrinseca e merita rispetto e cura. Come Gesù ha mostrato amore per i più deboli e vulnerabili, così siamo chiamati a difendere e alleviare la sofferenza di chi non può farlo da solo, affidandoci alla misericordia e alla giustizia di Dio.

Come spunto pratico potresti aiutare i tuoi amici a diffondere una maggiore consapevolezza sull'importanza di garantire sollievo dal dolore a tutti, inclusi i più piccoli e vulnerabili, e impegnarti con un'azione concreta a favore dei sofferenti soprattutto nei tempi forti dell’avvento e della quaresima. Inoltre, il dolore del prossimo sia sempre presente nella tua preghiera e se ne hai occasione sii di supporto spirituale a coloro che vivono queste realtà offrendo la cura necessaria: l’amore…


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