lunedì 30 dicembre 2024

GIORNATA MONDIALE DELLA PACE - 1° GENNAIO 2025

GIORNATA MONDIALE DELLA PACE - 1° GENNAIO 2025

RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI, CONCEDICI LA TUA PACE

All’inizio di questo Anno Giubilare, eleviamo al Signore un’intensa preghiera per la pace e la speranza, rivolgendoci in modo particolare a chi è oppresso dalla propria condizione esistenziale, dagli errori del passato, o dal giudizio altrui. A loro, e a tutti noi, questo Giubileo ricorda che siamo nel tempo della Grazia, un tempo in cui la misericordia di Dio si manifesta come possibilità di rinascita per ogni cuore.

Il Giubileo trae origine dall’antica tradizione giudaica che, ogni cinquant’anni, proclamava un tempo di liberazione e giustizia. Questa celebrazione richiamava il popolo al senso di fratellanza, ricordando che nessuno nasce per essere oppresso, ma per vivere nella libertà e nella giustizia divina. Anche oggi, siamo chiamati a essere strumenti di liberazione, ascoltando il grido disperato che si leva da un’umanità ferita: dalle disuguaglianze sociali, dalla distruzione dell’ambiente, dai conflitti e dalle ingiustizie che alimentano strutture di peccato.

Ogni individuo, in qualche modo, è coinvolto in questa crisi globale. Le nostre azioni, persino quelle indirette, contribuiscono al mantenimento di sistemi che fomentano guerre, sfruttamento e disuguaglianza. Per rompere queste catene e costruire un mondo più giusto, non bastano azioni isolate o filantropiche: è necessario un cambiamento culturale e strutturale, che parta dal riconoscerci tutti debitori gli uni degli altri.

La preghiera del “Padre nostro” ci invita a chiedere: «Rimetti a noi i nostri debiti», consapevoli che tutto ciò che possediamo è dono di Dio. Tuttavia, questa consapevolezza non può rimanere astratta. Quando ci dimentichiamo di essere figli di Dio, rischiamo di cadere nella logica dello sfruttamento, dove il più forte prevarica sul più debole. Questa logica è evidente nella crisi del debito internazionale, che intrappola le nazioni povere e le priva delle risorse necessarie per uno sviluppo dignitoso.

 

Propongo tre azioni concrete per ridare speranza e dignità:

1. Condono del debito internazionale ed ecologico. Riconoscendo che i Paesi più ricchi hanno un debito verso quelli più poveri, invito la comunità internazionale a intraprendere azioni concrete di condono del debito. Questo gesto, però, deve essere accompagnato da una riforma dell’architettura finanziaria globale, per evitare che si ripetano meccanismi di sfruttamento.

2. Abolizione della pena di morte. Per costruire una cultura della vita, ogni Paese dovrebbe eliminare la pena capitale. Essa compromette l’inviolabilità della vita e priva di ogni speranza di rinnovamento coloro che l’hanno persa.

3. Investimento nelle giovani generazioni. Chiedo che una percentuale delle risorse destinate agli armamenti sia utilizzata per combattere la fame, promuovere l’educazione e contrastare i cambiamenti climatici. Solo così potremo offrire un futuro di speranza ai giovani e prevenire i conflitti.

La pace vera nasce da un cuore disarmato, capace di donare senza calcolo, di perdonare e di riconoscere l’altro come fratello. È questa la meta che ci propone il Giubileo: spogliarci dell’egoismo, rispondere al grido dei più poveri e lasciarci guidare dalla misericordia di Dio.

Concedici la tua pace, Signore, e fa’ che ogni gesto di amore, anche il più piccolo, contribuisca a costruire un mondo nuovo, in cui amore e verità s’incontrino e giustizia e pace si abbraccino.

 

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