LA CAPPELLA DELLA MADONNA E DEL SACRO CUORE
L'effigie di Nostra Signora della Pace, dipinta sulla parete della prima Cappella, vi rimase fino al 1845. Per l'umidità che ne comprometteva lo stato di conservazione, l'affresco fu trasferito sul presbiterio del Santuario e poi nella cappella laterale sovrastante la cripta.Al centro si trova un altare marmoreo, intarsiato e policromo, opera di scultori locali, con tabernacolo centrale.
Sopra l'altare si sviluppa una struttura a tempietto realizzata nel 1768.
Al centro campeggia lo storico affresco contornato da una cornice dorata di elegante fattura. È raffigurata la Vergine seduta, in soave raccoglimento, avvolta da manto celeste, con in grembo il Bambino Gesù che tiene in mano un ramoscello di palma. Sul lato sinistro è stata aggiunta la figura di S. Giuseppe con il libro in mano, come usava l'iconografia del tempo, su invito del vescovo consacrante Mons. Marco Giacinto Gandolfi, in occasione della consacrazione del tempio (22 ottobre 1716). La prima incoronazione risale al primo maggio del 1852.
Circa l'autore dell'affresco non si hanno notizie certe. Solo il canonico Giovanni Schiappapietra, parroco di Albisola Superiore (1881) nel completare la «Storia del Santuario scritta dallo Spotorno», dice essere «quel caro affresco di fra Simone Dongo da Carnuli Voltrese (Genova)» (fine sec. quindicesimo).
Affreschi dell'archivolto
In occasione dell'incoronazione, la Cappella venne dotata di affreschi nell'archivolto e sul catino.Al centro, l'intervento di Maria SS. per la pace nella contesa tra Albisola e Stella. La scena appare nutrita di personaggi delle due comunità in lotta, mentre in alto la Vergine appare tra angeli col suo messaggio di pace.
A sinistra, la posa della prima pietra della Cappella della Pace. L'episodio è rievocato con la partecipazione del clero in processione, dei lavoratori e, sullo sfondo, della comunità che assiste con devozione.
A destra, La concessione del Giuspatronato del Santuario fatta dal Papa Gregorio tredicesimo. Il Pontefice è in atto di benedire e conferire i decreti ai rappresentanti del Comune di Albisola, mentre sullo sfondo i cittadini partecipano con lo stendardo della Madonna. Sull'alto del catino, il trasporto della sacra Immagine dalla cripta alla chiesa alla presenza dei frati francescani, di devoti in preghiera e di maestranze che procedono al sollevamento dell'affresco murale.
Quadri alle pareti
Le pareti sono arricchite di quattro dipinti ad olio, due su tela e due su tavola, Illustrano alcuni episodi significativi della vita della Madonna.
Da sinistra: La Purificazione della Beata Maria Vergine (si scorgono influssi raffaelleschi); la Presentazione di Maria al tempio; l'Annunciazione dell'Angelo a Maria; l'Assunzione di Maria in cielo.
Le opere pittoriche della Cappella sono del savonese Giuseppe Bozzano.
La lampada perpetua della Pace
Nella Cappella arde la lampada perpetua della pace, benedetta e accesa il 18 ottobre 1982 da Mons. Giulio Sanguineti in occasione del quinto centenario del Santuario. La lampada posa su un tronco d'albero d'ulivo, realizzato in ceramica da Giuseppe Mazzotti di Albisola Marina. In uno dei rami sono simbolicamente poggiate una colomba e il globo terrestre, ad indicare l'umanità anelante alla pace.
I temi della pace
Sulle lesene angolari della Cappella ogni anno viene fissata una piccola lapide marmorea con inciso, in lettere di bronzo, il tema annuale scelto dal Pontefice per la Giornata Mondiale della Pace, istituita da Papa Paolo sesto nel 1968.
LA CAPPELLA DEL SACRO CUORE
È posta sulla destra, dirimpetto alla cappella della Madonna della Pace. L'hanno realizzata i Sacerdoti del Sacro Cuore (1949-1951). Sentivano la convenienza di sviluppare la devozione del Cuore di Cristo - essi che ne vivono la spiritualità anche nell'ambito del Santuario da essi animato.
L'altare e il tabernacolo
La struttura complessiva si presenta a forma di tempietto, in marmo policromo. Risaltano le due colonne di finto marmo e il timpano fregiato e con dorature. Sul tabernacolo, pure a forma di tempietto, due cervi che si abbeverano alle acque, simbolo dell'umanità alle fonti della grazia.
La nicchia e l'adiacente contorno sono rivestiti in mosaico a tessere dorate. All'interno della nicchia, una statua bronzea del Cuore di Cristo, risalente agli anni '60. del bolognese Cesario Vincenti. In alto, la prima e l'ultima lettera dell'alfabeto greco, ad indicare Cristo inizio e fine della creazione.
La volta e le pareti
Il catino superiore è ornato da un susseguirsi di rosette in rilievo, contornate da cornici romboidali decorate. Sull'archivolto è dipinto il trionfo dell'Eucaristia dove emerge un ostensorio sorretto da un angelo fiancheggiato da una teoria di angeli e putti in adorazione.
Le pareti sono suddivise da quattro lesene con capitelli. Negli spazi sono raffigurati i santi devoti del Cuore di Gesù: San Giovanni evangelista, San Francesco di Sales, Santa Margherita Maria Alacoque, Santa Gertrude. Sono opera del bergamasco Emilio Nembrini (1959).
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