Dal primo libro dei Re - 1Re 19,19-21
In quei giorni, Elìa, [disceso dal monte di Dio, l’Oreb] trovò Elisèo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo.Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elìa disse: «Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te».Allontanatosi da lui, Elisèo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elìa, entrando al suo servizio.
1. La chiamata di Eliseo è l’immagine di UNA RISPOSTA SEMPLICE AD UNA “PAROLA” ASCOLTATA. Elìa getta su Eliseo il suo mantello. Il mantello simboleggia la personalità e i diritti di chi lo possiede. È una specie di investitura e di iniziazione. Elisèo è SUBITO pronto a seguire Elìa e a cambiare vita SENZA “SE” E SENZA “MA”.2. ELISEO COMPIE DEI GESTI RADICALI: accoglie la chiamata, saluta la famiglia, uccide i buoi e brucia gli attrezzi del suo lavoro, per testimoniare la radicalità della sua adesione… E SEGUE ELIA…3. Se ascoltiamo il Signore, LUI CI FA CAPIRE QUAL È LA NOSTRA STRADA, la nostra vocazione in molti modi, ma inequivocabilmente, a quel punto SIAMO NOI CHE NELLA LIBERTÀ SIAMO CHIAMATI A SCEGLIERE se lasciare tutto oppure no.
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+ Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 5,33-37
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno».
Quante parole consumiamo per confermare o magari smentire quello che abbiamo detto o fatto? Gesù sconsiglia il giuramento per affari di poco conto. Ci invita a restare fedeli alla parola che abbiamo dato. La verità nasce nel cuore e brilla negli occhi. Non ha bisogno di giuramenti o di attestazioni supplementari. La verità coincide con la persona stessa, che nelle parole e negli atti è la stessa che è nella mente e nelle intenzioni. Gesù oggi ci chiede di parlare in modo chiaro e semplice, ma soprattutto vero. Vigila sulle tue parole e ricorda che le molte parole complicano la vita!
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Di nuovo un invito a purificare il linguaggio. Non giurare, cioè non montare in superbia, ricorda la tua fragilità e non rendere Dio tuo complice. Un invito alla libertà, non è quello che desideriamo?
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