martedì 18 novembre 2025

ROBERT REDFORD: LA GIOIA FUGACE DIVENTA ETERNA QUANDO SI DONA AGLI ALTRI.

ROBERT REDFORD: LA GIOIA FUGACE DIVENTA ETERNA QUANDO SI DONA AGLI ALTRI.

Robert Redford se n’è andato all’età di 89 anni, lasciando un’eredità che va ben oltre il grande schermo. Attore iconico, da *Butch Cassidy* a *La Stangata* e *La mia Africa*, Redford non ha mai permesso alla fama di definirlo. Al contrario, ha scelto la semplicità, ritirandosi tra le montagne dello Utah, costruendo una vita lontano dai riflettori, ancorata alla famiglia, alla resilienza e alla generosità.

 Nonostante il successo e i riconoscimenti, la sua vera realizzazione era la paternità: padre di quattro figli, nonno di sette, ha affrontato dolori indicibili, dalla perdita del primo figlio Scott alla morte di James per cancro, con serena forza interiore. La sua storia ci ricorda che il vero valore non è nel possedere fama o denaro, ma nell’amore che diamo e riceviamo lungo il cammino.

 Redford ha dimostrato che l’età non cancella la possibilità di nuovi inizi: impegnato in progetti ambientali e nel sostegno ai giovani registi attraverso il Sundance Institute, ha incarnato una visione di vita in cui responsabilità, creatività e impegno sociale si intrecciano. La sua attenzione alla protezione del creato e il rispetto per la spiritualità, evidente nell’incontro con Papa Francesco, mostrano una coscienza ampia e concreta: prendersi cura della Terra è parte di un dovere più grande, che trascende la fama e la carriera.

 Forse la qualità più straordinaria di Redford era la capacità di accettare l’invecchiamento senza rimpianti, riconoscendo la fugacità della felicità ma celebrando la preziosità di ogni attimo. La sua vita è un monito provocatorio: la fama svanisce, i premi passano, ma l’integrità, l’amore e la speranza persistono. Robert Redford ci lascia l’esempio di un uomo che ha vissuto con umiltà, forza e grazia, ricordandoci che il vero successo non è sullo schermo, ma nel modo in cui affrontiamo la vita e custodiamo ciò che conta davvero.

 Ma Redford non era solo un uomo di famiglia e un attivista ambientale: era un innovatore del cinema, un visionario che ha rivoluzionato l’industria e aperto spazi per voci indipendenti. Il Sundance Institute non è stata solo una scuola di cinema: è stato un laboratorio di libertà creativa, un invito a raccontare storie autentiche e coraggiose, senza compromessi.

 In un mondo dove il glamour e il potere spesso corrompono i valori, Redford ha scelto di investire tempo ed energia per elevare gli altri. La sua generosità non si limitava alla carriera: era un esempio di come fama e risorse possano servire a costruire comunità, sostenere giovani talenti e promuovere giustizia ambientale.

 Anche di fronte alla morte, Redford ci insegna qualcosa: la vita non si misura in premi o applausi, ma nella capacità di affrontare il dolore con dignità, di abbracciare la propria fragilità e di restare umani. Non ha mai cercato di sfuggire alla realtà, né ha cercato facili consolazioni; ha trasformato le perdite in esperienza e le sfide in insegnamento.

 In un’epoca in cui il successo viene confuso con l’ego, Redford è stato un monito vivo: il vero valore sta nel dare, nell’ascoltare, nell’amare senza condizioni. Ha dimostrato che la semplicità può essere radicale, che la famiglia è la vera fondazione di una vita piena, e che il rispetto per il creato è un atto di spiritualità concreta.

 La sua storia sfida tutti noi: insegnanti, genitori, artisti, spettatori, cittadini. Ci ricorda che la vera grandezza non è apparire, ma agire con coraggio, fedeltà ai propri principi e apertura verso gli altri. Che la sua memoria ci ispiri a vivere con lo stesso equilibrio tra forza e delicatezza che ha caratterizzato ogni scelta della sua esistenza.

 Concedigli, o Signore, il riposo eterno e splenda a lui la luce perpetua. Riposi in pace.

 

📲 I MIEI SOCIAL:

Nessun commento:

Posta un commento