sabato 9 novembre 2024

09.11.2023 - Ez 47,1-2.8-9.12 - Gv 2,13-22 - Parlava del tempio del suo corpo.

 

Dal libro del profeta Ezechièle - Ez 47, 1-2.8-9.12

In quei giorni, [un uomo, il cui aspetto era come di bronzo,] mi condusse all’ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro.
Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell’Àraba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».
    1. Ezechiele ESULE in Babilonia vede, in una visione suggestiva il nuovo tempio nella nuova Gerusalemme. Quando Ezechiele scrive Gerusalemme è rasa al suolo e il tempio distrutto. LA VITA CONTINUA…
      2. Guidato da un angelo interprete vede una sorgente dal quale scaturisce, dal lato destro del tempio, UN'ACQUA PRODIGIOSA, CHE PORTA OVUNQUE VITA E FECONDITÀ. L’acqua scende nella valle arida dell’Araba, diventa fiume e arriva al mar morto. Queste acque RENDONO VIVE le acque del mar morto, il pesce sarà abbondante, ovunque arriverà quell’acqua risanerà. TORNA LA VITA…
        3. Dal lato destro del tempio nuovo sgorga un’acqua che dona vita, viene da pensare al LATO DESTRO DEL COSTATO DI CRISTO APERTO dal soldato sulla croce. Da quel TEMPIO NUOVO sgorga una SORGENTE DI GRAZIA che dà vita al deserto dell’umanità! HA SETE DI TE SIGNORE, L'ANIMA MIA…

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        + Dal vangelo secondo Giovanni - Gv 2,13-22
        Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
        Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
        Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
        I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
        Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
        Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. 

         

        «Non fate della casa del Padre mio un mercato”: ti capita anche a te di trattare con Dio come se fosse un mercato? Io ti do e tu mi dai. Se tu mi dai, io ti do… Abbiamo bisogno che Gesù faccia un po’ di pulizia nel nostro cuore. Gesù entra nella nostra vita, nel tempio di Dio, per difendere la Signoria di Dio, la nostra preghiera, il nostro dialogo con lui, per instaurare il primato di Dio nella nostra vita spirituale.
        Gesù usa una sferza di cordicelle per scacciare, gettare e rovesciare. Lo Spirito di Cristo dentro di noi "scaccia", "getta" e "rovescia" tutto ciò che non è gradito al Signore e per farci risorgere. Lasciamo che il Signore entri nella nostra vita. La frusta di Gesù con noi è la sua misericordia. Apriamogli la porta perché faccia un po’ di pulizia.

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        Altro segno di “squilibrio” di Gesù che si costruisce una frusta e la usa. All’inizio non lo si capisce, ma poi, con la Pasqua, tutto si chiarisce. Siamo pronti a morire e a risorgere?

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