Dalla terza lettera di san Giovanni apostolo - 3Gv 1,5-8
Carissimo [Gaio], tu ti comporti fedelmente in tutto ciò che fai in favore dei fratelli, benché stranieri.Essi hanno dato testimonianza della tua carità davanti alla Chiesa; tu farai bene a provvedere loro il necessario per il viaggio in modo degno di Dio. Per il suo nome, infatti, essi sono partiti senza accettare nulla dai pagani.Noi perciò dobbiamo accogliere tali persone per diventare collaboratori della verità.
1. Giovanni, ormai avanti negli anni, scrive ad un certo Gaio, un laico fervente e generoso, un cristiano probabilmente da lui convertito alla fede. Giovanni parla di quell'aiuto a coloro che, in Cristo, SONO FRATELLI BENCHÉ STRANIERI... I MISSIONARI.
2. Il Presbitero invita Gaio a CONTINUARE LA SUA OPERA DI OSPITALITÀ E DI AIUTO AI MISSIONARI, nonostante le difficoltà. È NOSTRO DOVERE!
3. Noi perciò dobbiamo accogliere tali persone per DIVENTARE “COLLABORATORI DELLA VERITÀ”. L’accoglienza dei missionari rende “collaboratori della verità”. Con ciò L’ACCOGLIENZA NON DEVE ESSERE FATTA IN NOME DELL’UOMO, MA NEL NOME DELLA VERITÀ e quindi volentieri e con disinteresse…
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+ Dal vangelo secondo Luca - Lc 18,1-8
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
PREGARE: "Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?" A volte temiamo anche per la nostra fede. Per questo Gesù ci insegna a pregare sempre, senza stancarci. Dio non ha bisogno delle nostre insistenze per decidersi a fare il bene. Ma la preghiera sorregge la nostra debolezza dal rischio di perdere la fede soprattutto quando non ci vediamo esauditi come ci aspettiamo! Teniamo sveglia la nostra fede in Dio, che c'è, ci ama, non sta ai nostri comodi, ma ha una logica che non è la nostra.
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Pregare sempre, con insistenza, quasi “insolenza”. Ma la preghiera ha un presupposto, e Gesù ce lo ricorda, ponendoci la domanda, quella fondamentale: troverà la fede quando tornerà sulla Terra?
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