“IO-TU; FINO A QUI-NON OLTRE; IO SONO IO, TU SEI TU; IO NON SONO TE; IO NON FACCIO COME TE”
A tutti noi piace il gruppo: nel gruppo ci possiamo nascondere, omologare, dissolvere. C’è un’identità di gruppo e anche se io non ho la mia, non è importante. Infatti, chi è senza identità ama moltissimo i gruppi (anche due persone sono un gruppo!) perché sono una compensazione alla propria mancanza di identità. Nel gruppo ti senti sicuro, ma tu non sei tu: tu sei fuso. L’abbraccio della mamma è meraviglioso ma se il bambino non si differenzia rimane fuso e confuso con la propria madre: perde sé stesso.Più un uomo è evoluto, individuato, e più è differenziato: come lui, cioè, non c’è nessuno. Una volta mi dicevano: “Ma tu sei proprio diverso da tutti!” e io ci stavo male (e in effetti era una critica). Ma oggi, invece, dico: “Per fortuna!”. Se non fosse così, sarei come gli altri e io non sarei io.E l’amore è proprio questo: spesso gli innamorati tendono ad omologare l’altro (“pensa come me; abbiamo gli stessi gusti; ci piacciono le stesse cose, ecc”) ma, in realtà, l’amore è differenziarsi. Perché se non c’è differenza, in realtà non amo te, ma me. Solo se c’è differenza posso amarti, perché tu non sei come me.Dunque è necessario stabilire dei confini, mettere dei confini: “Io-tu; fino a qui-non oltre; io sono io, tu sei tu; io non sono te; io non faccio come te”.
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