Dalla lettera agli Ebrei - Eb 10,19-25
Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura.Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso.Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone. Non disertiamo le nostre riunioni, come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma esortiamoci a vicenda, tanto più che vedete avvicinarsi il giorno del Signore.
1. Siamo pienamente sicuri, NON DELLE NOSTRE FORZE, MA DEL SANGUE DI CRISTO; abbiamo piena fiducia di entrare nel santuario, PER MEZZO DEL SANGUE DI GESÙ, cioè attraverso l’offerta stessa della sua vita. È LA VIA NUOVA, È UNA STRADA VIVENTE…2. MANTENIAMO LA PROFESSIONE DELLA NOSTRA SPERANZA. Che cosa significa? Mantenere quella tensione alla santificazione. Il Signore ci vuole bene e ci vuole santi; la professione della speranza è questa, DOVE SPERANZA È UNA ATTESA CERTA, UN DESIDERIO ARDENTE DI PIENA ADESIONE AL SIGNORE…3. PRESTIAMO ATTENZIONE gli uni agli altri, per STIMOLARCI A VICENDA nella carità e nelle opere buone. Qui l’autore nella sua predica deve intervenire per correggere. Stimolare l’altro comporta mettere in crisi anche la propria vita, mettersi in gioco…
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+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 4,21-25
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
Gesù esorta a non nascondere la luce della fede, ma a renderla visibile come una lampada posta in alto. Ogni cosa nascosta sarà rivelata, invitandoci a vivere con autenticità e trasparenza. Ci ricorda che “le bilance del Signore sono diverse dalle nostre”: Dio valuta non la quantità, ma la qualità, scrutando le intenzioni del cuore. Siamo chiamati, quindi, a vivere con generosità, certi che chi condivide e dona riceverà a sua volta una ricchezza ancora più grande.
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