BATTESIMO DEL SIGNORE
Il vangelo di oggi ci presenta il Battesimo di Gesù. Gesù certamente è stato battezzato dal Battista. Per i primi cristiani questo era un episodio imbarazzante e scomodo ma innegabile. Se avessero potuto toglierlo lo avrebbero fatto volentieri; è che era così (la realtà)! Tanto è vero che i vangeli, ognuno a modo suo, cercano di addolcire l’episodio (Giovanni neppure lo riporta).
Le domande problematiche erano molte:
- “Ma Gesù è inferiore al Battista (visto che si è fatto battezzare)?
- Gesù ha peccato (visto che è andato come tutti i peccatori a farsi battezzare)?”.
Gesù si è fatto battezzare ma non ha mai battezzato. E lo stesso Giovanni lo sottolinea. Quando Gesù sente che i farisei dicono che lui battezza e fa più discepoli del Battista, l’evangelista dice testualmente: “Sebbene non fosse Gesù in persona che battezzasse ma i suoi discepoli”. Questo vuol dire che il battesimo, come battesimo, perderà poi di rilevanza in Gesù. Per Gesù non sarà importante battezzare ma il perdono, la guarigione e la Buona Novella. Non è tanto importante, quindi, il gesto ma il senso del gesto.
Se guardiamo i vangeli, infatti troviamo che prima di questo gesto non sappiamo niente di Gesù e che dopo il battesimo Gesù inizia la sua attività pubblica e nessuno lo ferma più. Il Battesimo è il punto di svolta della vita di Gesù: dopo non sarà più come prima.
Gesù aveva aderito al progetto del Battista: “Dio viene, fatevi battezzare come segno del vostro cambio di vita”. E anche lui va a farsi battezzare. Gesù appoggia e sostiene il suo maestro, il Battista. Ma poi Gesù sperimenta (la voce) qualcosa di unico: Dio non è come dice il Battista. Dio è amore. Dio non vuole “qualcosa” per darti amore (sia esso sacrifici, battesimo, penitenza, ricambio, purità, eccettera). Dio ti ama… e basta. Anzi, Dio ti rincorre per amarti.
È questa esperienza che lo distacca dal Battista: di Dio non c’è motivo di aver paura. E Gesù andrà per la sua strada. Sarà un Dio totalmente diverso da quello del maestro. A questo punto Gesù lascia il progetto del Battista perché adesso ha chiaramente il suo: portare a tutti quest’amore che Lui stesso ha “toccato, vissuto, sentito” e sperimentato. E non farà nient’altro che questo.
Dio è un’esperienza, un incontro: questo si chiama il battesimo di fuoco. È qualcosa che ti entra dentro, che ti penetra nella pelle, nelle viscere, nell’anima e da cui non puoi più liberarti. Perché quando lo hai incontrato non puoi davvero più vivere senza di Lui.
Come Gesù, dobbiamo tornare a far fare alle persone “esperienza” di Dio: ti deve entrare dentro, sconvolgerti, farti innamorare, inebriare, far “perdere la testa”. Allora saprai chi è.
Un uomo parla ad un matto della sua fede e di Dio. Ad un certo punto gli chiede: “Che cos’è, per te, Dio?”. E il matto: “Quella cosa che mi ha fatto diventare così!”. Il "matto" vede in Dio la causa o il motivo della sua unicità, inclusa la sua follia o il suo modo di essere diverso. Per il "matto", Dio non è separato dalla sua vita o dal suo stato mentale; è qualcosa che agisce direttamente su di lui, che lo definisce.
Buona meditazione…
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