Dalla lettera agli Ebrei - Eb 12,1-4
Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.
1. L’autore della lettera agli Ebrei ci invita a tenere d'occhio la moltitudine di testimoni della fede e a deporre il peccato. Deponete TUTTO QUELLO CHE È DI PESO E CORRETE con perseveranza nella corsa che vi aspetta. LA FEDE È UN CAMMINO VERSO IL FUTURO, e LA FEDE È UN CAMMINO CHE SI FA INSIEME (corriamo).2. TENENDO FISSO LO SGUARDO SU GESÙ, principio e fine, iniziatore e perfezionatore, colui che dà origine alla Fede e la porta a compimento. Tenete fisso lo sguardo su Gesù, LUI È IL MODELLO UNICO CUI TUTTI SI DEVONO ISPIRARE nella vita della loro fede.3. E CORRETE nella strada che vi sta davanti, AFFRONTATE tutte le difficoltà che non mancheranno, FIDATEVI DI LUI, IMITATE il suo stile. Ogni discepolo è chiamato a raggiungere la gloria del Cielo come Gesù. È QUESTA LA VOCAZIONE CRISTIANA: RAGGIUNGERE L’ETERNITÀ, NELLA CASA DEL PADRE. Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato. Buon cammino…
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+ Dal Vangelo secondo Marco - Mc 5,21-43
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
Questi due racconti di guarigione sono per noi un invito a superare una visione puramente orizzontale e materialista della vita. A Dio noi chiediamo tante guarigioni da problemi, da necessità concrete, ed è giusto, ma quello che dobbiamo chiedere con insistenza è una fede sempre più salda, perché il Signore rinnovi la nostra vita, e una ferma fiducia nel suo amore, nella sua provvidenza che non ci abbandona.Gesù chiede di avere fede. In che cosa? In lui che può svegliare (dare vita) a chi dorme (è morto). E’ questo il vangelo!E Tu che ascolti senti il bisognoso di guarigione? Di qualche cosa, di qualche peccato, di qualche problema? E, se senti questo, hai fede in Gesù? E quali sono i tuoi atteggiamenti che esprimono la tua fede? La donna del Vangelo si gettò ai piedi di Gesù pregandolo con insistenza, con umiltà.
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Due incontri, due guarigioni: la donna “ruba” a Gesù il contatto e poi Gesù “ruba” la giovinetta alla morte. Amore e (è) furto. Come riuscire a strappare la nostra vita dalle mani della morte?
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