È SEMPRE POSSIBILE RICOMINCIARE…
Ascoltando il Vangelo di domenica prossima, vien voglia di compiacersi e felicitarsi con Cristo per il gesto che sta facendo. Finalmente, finalmente Gesù ci insegna a fare piazza pulita di tutte le storture e deformazioni che si fanno in nome della fede e della carità. Magari riferendosi a tariffe per servizi religiosi, matrimoni, funerali, celebrazione di Messe, vendita di medaglie, candele e roba varia. “Dio non ha nulla a che vedere con i soldi”, ha detto Papa Francesco denunciando la deriva affaristica della Chiesa. Ma se ci fermassimo solo a questo avremmo una visione riduttiva e strumentale del gesto di Gesù. C’è anche e soprattutto il mercanteggiare e il negoziare con il Signore. E questo riguarda tutti e ognuno di noi.
Accade che andiamo in Chiesa per sentirsi a posto con la coscienza, ascoltiamo la Messa perché c’è un preciso comandamento: questo non è altro che mercanteggiare con Dio. È come dire: “Io ho fatto la mia parte, sono a posto, esco da Messa e torno a fare quello che sempre faccio nel bene e nel male”. Non va bene! Bisogna cambiare mentalità, bisogna convertirsi. Dio non accetta il culto di chi non vuole cambiare, di chi non si impegna, di chi calpesta la giustizia, calunnia il prossimo e inganna i propri simili. Andiamo in Chiesa per prendere coscienza delle nostre responsabilità. La Parola di Dio deve toccare il nostro cuore e il nostro agire.
Una religiosità autentica consiste nel modificare la condotta, e non nel moltiplicare le invocazioni e aumentare le offerte. L'alternativa al Tempio "covo di briganti" è la “Chiesa aperta”, non certo a persone perfette, ma a persone che desiderano vivere nella fedeltà, nella coerenza e nella semplicità, e che non ricercano un Dio "complice" disposto a chiudere gli occhi su certe faccende, ma uno che guida, orienta su una strada di rettitudine e di giustizia.
La Quaresima è un invito alla purificazione ma non al perfezionismo. Dio sa bene cosa c’è nel cuore di ognuno di noi, e conosce di prima mano i grovigli che noi uomini e donne di ogni tempo siamo in grado di creare con le nostre fragilità e incoerenze, e con la tanta rumorosa confusione.
E Gesù ci incoraggia a credere che è sempre possibile ricominciare, nonostante e attraverso le tante mercanzie buone e meno buone che ognuno di noi si ritrova nel cuore. Il Maestro che ci insegna il rifiuto radicale all’egoismo e al disordine, allo stesso tempo ci promette che «in tre giorni farà risorgere» tutto il bene che c’è nel nostro cuore che, anche se a volte è un mercato, resta sempre la «casa del Padre mio».
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