TRASFORMARE UNA SITUAZIONE DI MALE IN UNA OCCASIONE ...
Il missionario tedesco Hans-Joachim Lohre è stato rapito il 22 novembre 2022 a Bamako, in Mali, da jihadisti associati al Gruppo di sostegno all'Islam collegato ad al-Qaeda. Dopo 370 giorni di prigionia, è stato rilasciato nel novembre 2023. Il giorno del rapimento, mentre si preparava a celebrare la messa, è stato catturato da un gruppo armato. Durante la prigionia, padre Lohre è stato spogliato di tutti i suoi averi, compresi paramenti, materiale liturgico, la Bibbia e il rosario. Nonostante ciò, ha mantenuto la fede, affermando che, sebbene abbiano bruciato tutto, non possono toglierti la fede.
Il missionario ha vissuto la prigionia come un "tempo sabbatico": niente riunioni, niente lavoro, niente conferenze da organizzare, niente stress… e tanto tempo per pregare”, racconta con umorismo. Si è focalizzato sulla preghiera e sulla contemplazione. Pur consapevole che i sacerdoti in ostaggio spesso rimangono prigionieri per diversi anni, padre Lohre ha considerato il suo rilascio dopo un anno come un "miracolo". Si è affidato a Dio, prendendo ispirazione dalle parole della Genesi, dalla storia di Giuseppe.
Durante la prigionia, padre Lohre è stato informato che era stato rapito a causa della presenza di soldati tedeschi che aiutavano l'esercito maliano a Garo. Ha trascorso il tempo in diversi campi nel Sahel, in incontri con jihadisti "molto religiosi" che hanno cercato di convertirlo. Nonostante le divergenze di fede, ha ammirato la loro sincerità e difeso la sua fede senza compromessi.
Durante la prigionia, ha avuto accesso a cibo sufficiente, una radio per ascoltare la messa di Papa Francesco a Natale e altri eventi cattolici. La sua gioia più grande è stata quando ha sentito che musulmani e cristiani pregavano insieme per la sua liberazione. «Non mi sono mai sentito più missionario come in quel momento», confida emozionato. Padre Lohre ha trascorso le sue giornate in preghiera, celebrando una messa di oltre due ore ogni giorno, recitando il rosario a mezzogiorno e dedicando due ore alla meditazione contemplativa nel pomeriggio. Alla fine di dicembre, è stato affidato ai Tuareg e successivamente portato in una regione montuosa, dove ha trascorso il tempo dedicandosi completamente alla preghiera.
Il suo rilascio è avvenuto il 26 novembre 2023, e ora, in attesa di una nuova missione, padre Lohre si dice grato di aver potuto rivedere la madre e ringrazia coloro che lo hanno sostenuto con le loro preghiere. Nonostante la tristezza di non poter tornare in Mali, è pronto per un nuovo impegno missionario.
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