Dal libro del profeta Geremìa - Ger 1,17-19
In quei giorni, mi fu rivolta questa parola del Signore:«Tu, stringi la veste ai fianchi,àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;non spaventarti di fronte a loro,altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.Ed ecco, oggi io faccio di tecome una città fortificata,una colonna di ferroe un muro di bronzocontro tutto il paese,contro i re di Giuda e i suoi capi,contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,perché io sono con te per salvarti».
1. Geremia è inviato per annunciare CON PARRESIA (franchezza) la parola che il Signore. È evidente, sia nella storia di Geremia, come in quella di tanti profeti, compreso Giovanni Battista di cui oggi noi celebriamo il martirio, che Dio non ha protetto la vita di questi profeti; ESSI SONO STATI VITTIME INNOCENTI DI UNA VIOLENZA TERRIBILE E BANALE sgorgata dal rifiuto della parola del Signore che loro annunciavano.
2. Come interpretare il fatto che sono stati uccisi proprio perché mandati ad annunciare la parola del Signore? LA PROMESSA DEL SIGNORE SI COLLOCA più che sulla custodia della vita fisica, SULLA GARANZIA DELLA PRESENZA ACCANTO AL PROFETA.
3. Il profeta è vincitore non perché il Signore interviene miracolosamente per scamparlo dalla morte e dai nemici, ma perché SPERIMENTA ANCHE LÌ, DOVE SEMBRA UNO SCONFITTO, CHE L’AMORE DI DIO RIMANE FEDELE e lui rimane accanto a noi anche oltre la morte.
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+ Dal vangelo secondo Marco - Mc 6,17-29
In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
Si può uccidere per capriccio, per tirannia, per superbia. Si può uccidere per invidia. E così Giovanni finisce la sua vita sotto l’autorità di un re mediocre, ubriaco e corrotto, per il capriccio di una ballerina e per l’odio vendicativo di un’adultera. Così finisce il Grande, l’uomo più grande nato da donna”.Il santo, l’eroe, l’uomo intero provocano una gelosia rabbiosa che suscita rabbia fino alla violenza. E’ accaduto a Giovanni Battista, prototipo di ogni martire. Sta ancora accadendo a tanti cristiani e ad altri uomini, presi di mira solo per la loro diversità e forse per l’intensità e bellezza della loro umanità.Satana non sopporta il bello, il bene, la convivenza pacifica dei diversi, la collaborazione di quanti dovrebbero essere nemici e invece vivono da fratelli. Che cosa domandare se non che il bene rinasca, almeno come accade nel gesto pietoso dei discepoli del Battista che seppelliscono il maestro?
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Per non perdere la faccia, il triste Erode fa tagliare la testa a Giovanni. Il più grande tra i nati di donna muore così, per il capriccio di una ragazzina viziata e di un sovrano vizioso. Far vivere gli altri ci costa, cosa siamo disposti a perdere?
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