Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési - 1Ts 2,1-8
Voi stessi, fratelli, sapete bene che la nostra venuta in mezzo a voi non è stata inutile. Ma, dopo avere sofferto e subìto oltraggi a Filippi, come sapete, abbiamo trovato nel nostro Dio il coraggio di annunciarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte.E il nostro invito alla fede non nasce da menzogna, né da disoneste intenzioni e neppure da inganno; ma, come Dio ci ha trovato degni di affidarci il Vangelo così noi lo annunciamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori.Mai infatti abbiamo usato parole di adulazione, come sapete, né abbiamo avuto intenzioni di cupidigia: Dio ne è testimone. E neppure abbiamo cercato la gloria umana, né da voi né da altri, pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo.Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre che ha cura dei propri figli. Così, affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari.
1. Paolo ricorda che la sua missione non è stata priva di sofferenze: oltraggi e lotte lo hanno accompagnato, MA PROPRIO IN QUELLE DIFFICOLTÀ HA TROVATO IN DIO IL CORAGGIO DI CONTINUARE A PREDICARE. La vera testimonianza cristiana nasce nella debolezza e nella resistenza fedele, non nel successo umano.
2. L’annuncio del Vangelo non è stato motivato da secondi fini, inganno o ricerca di approvazione. Paolo sottolinea che IL SUO SERVIZIO È RESO A DIO, NON AGLI UOMINI. L’evangelizzatore autentico parla con verità, senza manipolazione né ricerca di gloria personale.
3. Più che semplici predicatori, gli apostoli si sono comportati come una madre affettuosa. Paolo rivela la tenerezza e l’intimità della relazione con la comunità: non solo hanno annunciato il Vangelo, ma hanno condiviso se stessi. IL VANGELO È EFFICACE QUANDO SI TRASMETTE CON AMORE E PROSSIMITÀ.
-----------------------------------------------------------
+ Dal vangelo secondo Matteo - Mt 23,23-26
In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito».
Gesù condanna gli scribi e farisei per la loro ipocrisia, evidenziando come si concentrino su dettagli minori della Legge, come il pagamento della decima su erbe insignificanti, trascurando giustizia, misericordia e fedeltà. Utilizzando la metafora del bicchiere pulito solo all'esterno, sottolinea la loro attenzione alle apparenze mentre l'interno è corrotto da avidità. Chiamandoli "guide cieche", critica la loro incapacità di comprendere e vivere l'essenza della spiritualità, distinguendo l'insignificante dall'essenziale. Questo messaggio è un'invito a fare attenzione ai pastori "rigidi". State attenti davanti ai cristiani – siano laici, preti, vescovi – che si presentano così “perfetti”, rigidi. State attenti. Non c’è lo Spirito di Dio lì. Manca lo spirito della libertà”.
📲 I MIEI SOCIAL:
Instagram: https://www.instagram.com/rzambotti/ Facebook: https://www.facebook.com/renzo.zambotti.12/ Blogspot: https://renzozambotti.blogspot.com/ TikTok: https://www.tiktok.com/@renzozambotti
Nessun commento:
Posta un commento