XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Domenica 31 Agosto 2025
Dal libro del Siràcide - Sir 3,19-21.30-31
Figlio, compi le tue opere con mitezza,e sarai amato più di un uomo generoso.Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,e troverai grazia davanti al Signore.Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.Perché grande è la potenza del Signore,e dagli umili egli è glorificato.Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,perché in lui è radicata la pianta del male.Il cuore sapiente medita le parabole,un orecchio attento è quanto desidera il saggio.
1. Il padre insegna al figlio la mitezza. COS’ È LA MITEZZA? È il rimanere nella verità, nella giustizia, nell’amore in ogni vicenda dolorosa e triste, di male e di ingiustizia. È NON RISPONDERE MAI AL MALE CON IL MALE, MA SEMPRE CON IL BENE.2. Quanto più sei grande tanto più FATTI UMILE, molti sono gli uomini orgogliosi e superbi ma Dio rivela i suoi segreti ai miti ai mansueti, ai piccoli. COS’ È L’UMILTÀ? Umiltà è confessare che TUTTO IN NOI È PER GRAZIA DI DIO e che noi stessi in ogni cosa siamo sua opera.3. Per la misera condizione del superbo non c'è rimedio. Orgogliosi e superbi sono senza Dio. COS’ È LA SUPERBIA? La superbia è il peccato capitale per eccellenza, è l'origine del peccato, È LA PRESUNZIONE DELL'UOMO CHE SI FA DIO, che si mette sopra “super”, che vuole vivere in un modo superiore agli altri. Ricordati che I VERI GRANDI INVECE SONO UMILI…
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Dalla lettera agli Ebrei - Eb 12,18-19.22-24
Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola.Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova.
1. La lettera agli Ebrei descrive la differenza tra l’accostarsi a Dio in modo pauroso e terrificante – che era riservato agli uomini di fede prima della venuta di Cristo – e L’ACCOGLIENZA FESTOSA che invece, con lo stabilirsi della nuova alleanza, GESÙ HA RESO POSSIBILE PER NOI attraverso il sacrificio della sua vita.2. Il timore creato dalla Legge ci teneva a una certa distanza da Dio. L’AMORE MANIFESTATOSI IN CRISTO CI AVVICINA AL CIELO, alla Gerusalemme celeste, agli angeli e all’assemblea dei santi. DIO GIUDICE È VISTO CON OCCHI DIVERSI: non ci spaventa, ma ci sollecita a ben operare in modo sereno a pacifico.3. TUTTO QUESTO IN VIRTÙ DELLA NUOVA ALLEANZA di cui è mediatore e garante Gesù, in virtù della grazia che ci ha ottenuto con l’aspersione del suo sangue. Il sangue di Cristo chiede perdono, misericordia, pietà. Per questo è più eloquente del sangue di Abele che chiedeva vendetta. È UN SANGUE CHE IMPLORA LA CREAZIONE DEL NUOVO UOMO, NELLA GIUSTIZIA E NELLA SANTITÀ VERA.
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+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 14,1.7-14
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
1. Quando sei invitato va a METTERTI ALL'ULTIMO POSTO. Ma NON per umiltà, NON per modestia, MA PER CREARE FRATERNITÀ, per dire all'altro: prima tu e dopo io, voglio che tu, fratello, sia servito per primo e meglio. COSTRUIAMO FRATERNITÀ…
2. L'ULTIMO POSTO non è una condanna, È IL POSTO DI DIO, VENUTO PER SERVIRE E NON PER ESSERE SERVITO. La pedagogia di Gesù è «opporre ai segni del potere il potere dei segni» (Tonino Bello)... PONIAMO OGGI SEGNI CHE TUTTI CAPISCONO, CHE PARLANO AL CUORE…
3. All'ultimo posto NON per umiltà MA PER ROVESCIARE, PER INVERTIRE LA SCALA DI VALORI su cui poggia la nostra convivenza e per delineare un altro modo di abitare la terra. E SARAI BEATO PERCHÉ FARAI L’ESPERIENZA DELLA STESSA FELICITÀ DI DIO…
BUONA DOMENICA…
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L'ALTEZZA
Gesù riempie la realtà di una dimensione nuova. L'ALTEZZA. AI nostro sguardo appiattito sul più avanti/più dietro nella scala sociale, il Figlio di Dio dona rilievo e spessore. Uno sguardo "altus". Alto e profondo. Che rinnova la realtà, la completa. E ne svela il profondo mistero: L'ULTIMO POSTO È QUELLO SCELTO DA DIO. I PRIMI SONO IMBRATTATI DI TERRA. L'uomo è libero di scegliere l'ultimo posto. Per sentirsi figlio. Per sentirsi amato. È una bella lotta interiore da vivere...
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LECTIO DIVINA - XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
OMELIA - XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
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