Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo - 2Pt 3,11-15.17-18
Carissimi, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia. La magnanimità del Signore nostro consideratela come salvezza.Voi dunque, carissimi, siete stati avvertiti: state bene attenti a non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall’errore dei malvagi. Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell’eternità. Amen.
1. IL CRISTIANO VIVE PER RAGGIUNGERE LA PIÙ ALTA SANTITÀ E CONSUMA LA SUA VITA nella più perfetta pietà; ATTENDE E AFFRETTA la venuta del giorno di Dio. Tutto non si dissolverà nel nulla, o nel caos. TUTTO RICEVERÀ UNA NUOVA FORMA: cieli nuovi e terra nuova, nuova identità, nuova particolarità e specificità.2. IL CRISTIANO È COLUI CHE ATTENDE LA VENUTA DEL SIGNORE GESÙ, E IMPEGNA TUTTA LA SUA VITA a conquistare le beatitudini, o a divenire uomo delle beatitudini. LA MAGNANIMITÀ DEL SIGNORE DEVE ESSERE GIUDICATA COME SALVEZZA: Dio non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva.3. FATE ATTENZIONE che negli ultimi giorni verranno schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo le proprie passioni. STATE IN GUARDIA PER NON VENIR MENO NELLA VOSTRA FERMEZZA. C’è un solo modo di salvarsi dall’errore degli empi: CRESCERE NELLA VERITÀ E NELLA GRAZIA.
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+ Dal Vangelo secondo Marco- Mc 12,13-17
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».E rimasero ammirati di lui.
Rendete a Dio quello che è di Dio”. Come a dire, la vostra fede come sta? Cosa vi chiede Dio in modo chiaro? Di cosa vi rimprovera? Non certo del tributo che dovete pagare, ma della vostra malizia: del fatto che mi volete ”trovare in fallo” per farmi morire. Non state dando a Dio quello che è di Dio. Voi siete “ipocriti” per il fatto che mi tentate per uccidermi, e quindi non state dando a Dio quello che è di Dio. Egli è il Dio fedele e veritiero, e non … come voi che agite con inganno.
“E rimasero ammirati di lui”. Non perché ha dato una risposta salomonica, ma perché ha richiamato alcuni farisei ed erodiani al fondo della questione. Con questa vostra ipocrisia, dice, cosa state dando a Dio? Niente! Gesù richiama la fedeltà a Dio nei propri comportamenti verso di lui e non … verso Cesare/imperatore.
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Gesù non cade in fallo ma risponde con domande che servono a scuoterci. L’ammirazione finale dei farisei è autentica o solo un “like” all’arte dialettica di Gesù?
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