sabato 13 dicembre 2025

13.12 SANTA LUCIA

SANTA LUCIA

 Santa Lucia, martire del 304 e una delle figure più amate della cristianità, è rimasta nei secoli modello di fedeltà assoluta a Cristo e simbolo della “luce” che vince ogni oscurità. Già nel IV secolo il suo culto era radicato, come attesta un’antica iscrizione nelle catacombe di Siracusa; san Gregorio Magno ne inserì il nome nel Canone romano della Messa, segno della venerazione universale verso la giovane martire. La sua figura ispirò artisti, popoli e poeti: Dante stesso la invocò come colei che libera, guarisce e guida, definendola «nimica di ciascun crudele».

 La sua vita è narrata da una Passio del V secolo, apprezzata dagli studiosi per la precisione storica e giuridica. Nata a Siracusa da una famiglia cristiana benestante, Lucia si consacrò a Dio fin da bambina, offrendo a Cristo la sua verginità. La madre Eutichia, ignara del voto, la promise in matrimonio a un giovane pagano attratto dalla sua bellezza. Ma la situazione cambiò quando Lucia la convinse a recarsi in pellegrinaggio alla tomba di sant’Agata, a Catania, per implorare la guarigione dalla malattia che la affliggeva. Durante la preghiera del 5 febbraio 301, Agata apparve a Lucia annunciando la guarigione della madre e profetizzando che la giovane sarebbe diventata la patrona di Siracusa.

 Tornata a casa, Lucia rivelò alla madre il suo voto e ottenne il permesso di distribuire ai poveri l’intero patrimonio familiare. Per tre anni si dedicò instancabilmente alle opere di misericordia, fino a quando il suo promesso sposo, indignato per la perdita della dote, la denunciò come cristiana durante le persecuzioni di Diocleziano. Arrestata, Lucia dovette comparire davanti al giudice Pascasio. Questi le chiese di sacrificare agli dèi per salvare la vita; la giovane rifiutò, affermando che il sacrificio gradito a Dio è l’aiuto ai poveri. Pascasio, irritato dalla fermezza della fanciulla, alternò minacce e seduzioni, proponendole di rinnegare Cristo o di essere condotta nel postribolo. Lucia rispose che il corpo non può essere contaminato senza il consenso dell’anima.

 Il giudice ordinò allora di trascinarla via, ma si verificò un prodigio: il corpo della santa divenne così pesante da risultare immobile. Né uomini, né buoi, né corde riuscirono a spostarla. Alla fine, fu condannata a morte e trafitta alla gola. Morendo, Lucia profetizzò la fine delle persecuzioni — che infatti cessarono pochi anni dopo con la caduta di Diocleziano e gli editti di tolleranza del 311 e del 313 — e la libertà della Chiesa. Il Martirologio la ricorda come la vergine che “custodì la lampada accesa” fino all’incontro con Cristo, lo Sposo.

 Oggi è patrona di ciechi, oculisti, bambini malati, poveri e di quanti cercano la luce nelle tenebre. La sua figura, luminosa e coraggiosa, continua a trasmettere speranza e a invitare alla fedeltà radicale.

 

PER NOI OGGI

La purezza non è fuga dal mondo ma potenza spirituale. Lucia è più forte dei soldati e del potere imperiale: oggi crediamo ancora che l’integrità del cuore renda davvero liberi o la scambiamo per un’impossibile ingenuità?

 Chi dona tutto ai poveri diventa “pericoloso” per un sistema fondato sull’egoismo. Lucia non è martire per un ideale astratto, ma per la sua scelta concreta di distribuire ciò che aveva. Quanto della nostra vita è veramente messo al servizio degli altri?

 La luce cristiana svela il male, e per questo è combattuta. Lucia non viene perseguitata perché debole, ma perché luminosa: oggi siamo disposti a brillare davvero, anche al prezzo dell’opposizione?


Memoria di santa Lucia, vergine e martire, che custodì, finché visse, la lampada accesa per andare incontro allo Sposo e, a Siracusa in Sicilia condotta alla morte per Cristo, meritò di accedere con lui alle nozze del cielo e di possedere la luce che non conosce tramonto.

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