venerdì 29 dicembre 2023

29.12.2023 - 1Gv 2,3-11 - Lc 2,22-35 - Luce per rivelarti alle genti.

 

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo - 1Gv 2,3-11

Figlioli miei, da questo sappiamo di avere conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato.
Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto da principio. Il comandamento antico è la Parola che avete udito. Eppure vi scrivo un comandamento nuovo, e ciò è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera.
Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.
1. Il primo comandamento da osservare è quello dell’AMORE DI DIO e quindi dell’AMORE DEL PROSSIMO. Possiamo facilmente illuderci di amare Dio come conviene: per toglierci da questa illusione GIOVANNI CI PROPONE UNA VERIFICA: QUELLA DELL’AMORE DEL PROSSIMO. 

2. “Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre”. AMARE COME IL SIGNORE COMANDA, COME LUI ama non è cosa facile. Amare l’altro significa donarsi completamente a lui, significa MORIRE A NOI STESSI… E MORIRE È ASSOLUTAMENTE ARDUO. 

3. IL VERO AMORE VERSO IL PROSSIMO SI FONDA SU UN MOTIVO DI FEDE: riconoscere e amare nell’altro Gesù stesso. Solo se si vive con la tensione di voler seguire l’insegnamento di Gesù, allora si può affermare di conoscerlo e osservare i suoi comandamenti. «SOLO IL SERVIZIO AL PROSSIMO APRE I MIEI OCCHI SU QUELLO CHE DIO FA PER ME E COME EGLI MI AMA»…

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+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 2,22-35

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

Simeone e Anna erano anziani, soli, eppure non avevano perso la speranza. Questo è il segreto: vivere in modo giusto e pio, aspettando la consolazione d’Israele, nello Spirito Santo. Questo significa non allontanarsi dal Signore, fonte della speranza. E proprio mosso dallo Spirito, Simeone va al tempio e riconosce nel bimbo il Messia, la salvezza di Dio. “Simeone li benedisse”, cioè lodò Dio per loro. Poi disse a Maria, sua madre: Il bambino sarà "segno di contraddizione" e una "una spada trafiggerà la tua anima".
Di fronte a Gesù bisogna decidersi: accoglierlo o rifiutarlo, ma non è la stessa cosa. Si tratta di risurrezione o di perdizione. E per Maria seguire Gesù comporterà il partecipare alle sofferenze del Figlio e il vederLo morire sulla croce. Proprio in quel momento una spada le trafigge l'anima, non uccidendola ma rendendola partecipe della sofferenza redentrice del Figlio.

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L’arrivo di Gesù svela i pensieri di molti cuori. Quelli di Simeone sono di gioia, la forza che ti fa attendere nella speranza. Siamo pronti a farci svelare i nostri pensieri dall’incontro con Gesù?

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