lunedì 22 dicembre 2025

22.12 SANTA FRANCESCA SAVERIO CABRINI

SANTA FRANCESCA SAVERIO CABRINI

 Santa Francesca Saverio Cabrini nacque nel 1850 a Sant’Angelo Lodigiano, ultima di tredici figli. Rimasta presto orfana, divenne maestra e poi religiosa, scegliendo di aggiungere al suo nome quello di “Saverio” in onore del grande missionario gesuita Francesco Saverio, segno del desiderio profondo di donarsi completamente alla missione. Il suo sogno era partire per la Cina, ma la volontà di Dio la condusse altrove: il vescovo di Lodi la incoraggiò a fondare un istituto per rispondere all’emergenza degli italiani emigrati in America. Così, nel 1880, diede vita alle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, prima in Lombardia e poi a Roma.

 Il beato Giovanni Battista Scalabrini, grande apostolo degli emigranti, le propose di collaborare con i suoi missionari: Francesca non si unì alla congregazione maschile, ma accettò la direzione di un asilo e di una scuola a New York. Fu però Leone XIII a darle la conferma definitiva: “La vostra Cina sono gli Stati Uniti”. Obbedendo con fiducia, nel 1889 partì per la prima delle quasi venti traversate dell’Atlantico che avrebbe compiuto nella sua vita, immergendosi nella realtà dolorosa degli emigrati italiani, spesso sfruttati, disprezzati e privati della dignità. “Gli italiani qui sono trattati come schiavi”, scriveva, mostrando un cuore ferito ma determinato.

 Con un’energia inesauribile e un carisma potente, Francesca fondò scuole, collegi femminili, orfanotrofi, case di riposo, asili, ospedali, prima a New York e Chicago, poi in California, Argentina e perfino nelle grandi città europee. Attorno a lei si strinse un popolo: suore, benefattori, ricchi italiani conquistati dalla sua fede concreta. Per tutti divenne “Mother Cabrini”. Pur tra fatiche enormi, attribuiva ogni opera al Signore: “Tutte queste cose non le ha fatte forse il Signore?”.

 La sua forza non era di natura organizzativa ma spirituale: la devozione al Sacro Cuore di Gesù, la contemplazione prolungata dell’Eucaristia, il “riposo” nell’orazione erano la radice di tutto. “Se mi occupassi solo di cose esteriori, diverrei debole e languente”, scriveva. La sua missione era, prima di tutto, interiore: lasciarsi trasformare dall’amore di Cristo per trasmetterlo ai più feriti. Per questo Pio XII, proclamandola “patrona degli emigranti”, riconobbe nella sua vita “l’eroicissima carità di Cristo”.

 Morì nel 1917, lasciando negli Stati Uniti un’impronta spirituale e sociale così profonda che gli italoamericani la ricordano ancora come “la nostra santa”.

 

PER NOI OGGI

 Siamo disposti a lasciare i nostri sogni per abbracciare la volontà di Dio? Francesca voleva la Cina: Dio le indicò l’America. Oggi siamo più legati ai nostri progetti… o alla missione?

 La nostra carità nasce dalla preghiera o dal semplice attivismo? Per Madre Cabrini l’azione senza contemplazione era sterile. Noi dove troviamo davvero la forza?

 Chi sono oggi gli “emigranti” che ignoriamo? Non solo stranieri, ma esclusi, scartati, invisibili. Siamo pronti a essere la loro “Mother Cabrini”?

Una fragile quanto straordinaria maestrina di Sant'Angelo Lodigiano. Orfana di padre e di madre, Francesca avrebbe voluto chiudersi in convento, ma non fu accettata a causa della sua malferma salute. Prese allora l'incarico di accudire a un orfanotrofio, affidatole dal parroco di Codogno. La giovane, da poco diplomata maestra, fece molto di più: invogliò alcune compagne a unirsi a lei, costituendo il primo nucleo delle Suore missionarie del Sacro Cuore, poste sotto la protezione di un intrepido missionario, san Francesco Saverio, di cui ella stessa, pronunciando i voti religiosi, assunse il nome. Portò il suo carisma missionario negli Stati Uniti, tra gli italiani che vi avevano cercato fortuna. Per questo divenne la patrona dei migranti. 

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