Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo - 1Gv 2,12-17
Scrivo a voi, figlioli,perché vi sono stati perdonati i peccati in virtù del suo nome.Scrivo a voi, padri,perché avete conosciuto colui che è da principio.Scrivo a voi, giovani,perché avete vinto il Maligno.Ho scritto a voi, figlioli,perché avete conosciuto il Padre.Ho scritto a voi, padri,perché avete conosciuto colui che è da principio.Ho scritto a voi, giovani,perché siete fortie la parola di Dio rimane in voie avete vinto il Maligno.Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo – la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita – non viene dal Padre, ma viene dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!
1. Il brano è un’esortazione affettuosa alla comunità cristiana ad ESSERE COERENTE NELLE SCELTE FATTE NEI RIGUARDI DI DIO E DEL MONDO.2. DAI PADRI si esige una fede matura; DAI GIOVANI, si richiede una fede che vinca le difficoltà della loro età e le facili attrattive del mondo; DA TUTTI, si deve superare il contrasto vissuto nel proprio cuore tra l’amore sbagliato del mondo, e l’amore del Padre che è derivato da lui e orientato verso di lui.3. La “CONCUPISCENZA DELLA CARNE” in pratica le tendenze cattive che sono nell’uomo decaduto ed incline al peccato, la “CONCUPISCENZA DEGLI OCCHI” in altre parole le cupidigie che possono venire attraverso gli occhi, e la “SUPERBIA DELLA VITA” vale a dire l’atteggiamento di fiducia nei beni terreni, APPARTENGONO ALLA TRANSITORIETÀ. Il cristiano vive nel mondo, ma sa che il mondo passa…
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+ Dal Vangelo secondo Luca - Lc 2,36-40
[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C'era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
La “profetessa” Anna aveva 84 anni. Non nascondeva l’età questa donna. Il Vangelo dice che aspettavano la venuta di Dio ogni giorno, con grande fedeltà, da lunghi anni. Volevano proprio vederlo quel giorno, coglierne i segni, intuirne l’inizio.
Forse erano anche un po’ rassegnati, ormai, a morire prima: quella lunga attesa continuava però a occupare tutta la loro vita, non avevano impegni più importanti di questo: aspettare il Signore e pregare. Ebbene, quando Maria e Giuseppe giunsero al tempio per adempiere le disposizioni della Legge, Simeone e Anna si mossero di slancio, animati dallo Spirito Santo.
Il peso dell’età e dell’attesa sparì in un momento. Essi riconobbero il Bambino, e scoprirono una nuova forza, per un nuovo compito: rendere grazie e rendere testimonianza per questo Segno di Dio. E Tu che vuoi vedere tutto e subito sia per Te una bella lezione.. Continua ad avere fede!
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Anna come Simeone: attesa e speranza. Sono le persone che vivono la promessa, grazie alla promessa, "servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere". Esiste qualcosa di più forte di una promessa?
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