SANTA CECILIA, PATRONA DELLA MUSICA E MARTIRE DI ROMA
Santa Cecilia, vissuta nel secondo - terzo secolo a Roma, si consacrò totalmente a Dio, dedicando la propria vita alla fede e alla conversione degli altri. Sposa del nobile Valeriano, gli rivelò il voto di verginità e lo convertì al cristianesimo, insieme al fratello Tiburzio, trasformando anche l’ufficiale Massimo. Tutti furono martirizzati per la loro fede. Cecilia subì un primo tentativo di esecuzione senza che la decapitazione fosse immediata: agonizzò tre giorni continuando a professare la fede cristiana, immortalata nella celebre statua di Stefano Maderno.
Il culto di Cecilia è molto antico; il titulus a lei dedicato nella Basilica di Santa Cecilia in Trastevere risale probabilmente al pontificato di Urbano primo, che seppellì il suo corpo tra quelli dei vescovi. Le reliquie custodite nella basilica testimoniano la devozione secolare alla santa.
Santa Cecilia è patrona della musica, dei musicisti e dei cantanti. In suo onore nacque alla fine del diciannovesimo secolo il Movimento Ceciliano, che mirava a riportare il canto gregoriano e la polifonia classica nella liturgia. Tra i sostenitori del movimento vi fu san Pio X, che con il motu proprio Inter Sollicitudines sottolineò l’importanza della musica sacra nella liturgia per la gloria di Dio e l’edificazione dei fedeli.
Per noi oggi:
La fede può essere contagiosa. – Come Cecilia convertì il marito, il fratello e persino il carnefice, oggi ci sfida a chiedere: quante persone attorno a noi cambiano davvero grazie al nostro esempio e non solo alle parole?
Il silenzio ha voce. – Cecilia dimostrò che la musica, la preghiera e la coerenza interiore parlano più forte di mille discorsi. Forse oggi ascoltiamo troppo rumore e poco il potere del nostro silenzio autentico.
Coraggio contro il conformismo. – Anche di fronte al martirio, Cecilia restò fedele a ciò che riteneva giusto. Quanti di noi oggi sarebbero pronti a sostenere le proprie convinzioni quando il mondo ci spinge a compromessi?
Santa Cecilia è venerata come martire e onorata come patrona dei musicisti. Di Lei è difficile reperire i dati storici completi, ma a sostenerne l'importanza è la certezza storica dell'antichità del suo culto. Due i fatti accertati: il «titolo» basilicale di Cecilia è antichissimo, sicuramente anteriore all'anno 313, cioè all'età di Costantino; la festa della santa veniva già celebrata, nella sua basilica di Trastevere, nell'anno 545. Sembra inoltre che Cecilia venne sepolta nelle Catacombe di San Callisto, in un posto d'onore, accanto alla cosiddetta «Cripta dei Papi», trasferita poi da Pasquale I nella cripta della basilica trasteverina. La famosa «Passio», un testo più letterario che storico, attribuisce a Cecilia una serie di drammatiche avventure, terminate con le più crudeli torture e conclusesi con il taglio della testa.
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