VERO O FALSO PERDONO?
La parola “perdonare” suona semplice, ma spesso nasconde un inganno. Non sempre significa che chi la pronuncia abbia davvero cambiato il cuore. Marta e Leszek lo sanno bene: lei si scusa, chiede perdono, lui dice “Ti perdono”, ma i suoi gesti e il tono tradiscono freddezza e distanza. Puoi davvero fidarti delle parole se non sono accompagnate da un cambiamento concreto?
Il vero perdono non è un gesto una tantum né una cortesia verbale. È un processo che richiede affrontare emozioni, decisioni e comportamenti. La ricerca di Enright dimostra che perdonare davvero significa vedere nell’offensore un essere umano dal valore immutabile, provare compassione senza giustificare il torto, rinunciare alla vendetta e mostrare gentilezza spontanea. Non è facile, ma è l’unica strada verso la riconciliazione autentica.
Molte frasi ingannevoli sembrano perdono, ma spesso non lo sono: “Non parliamone più, lasciamo perdere” potrebbe solo mettere a tacere il conflitto; “Non sono più arrabbiato con te” può nascondere indifferenza; “Ora sto bene” riguarda l’umore, non la decisione interiore; “Ti perdono” senza cambiamenti comportamentali è solo una parola vuota.
Il perdono autentico matura nel tempo. Si riconosce nei piccoli segnali: un tono più caldo, un sorriso sincero, l’assenza di allusioni amare. Non si impone: si accompagna, si stimola con esempi, storie, testimonianze. Chi aspetta che l’altro impari a perdonare deve essere paziente e presente, senza predicare.
Il Vangelo ci insegna che il perdono è uno dei gesti più difficili, ma anche più profondi. Sulla croce, Gesù dice: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34). Questo perdono radicale insegna che la vera pace nasce quando si lascia andare il rancore e si sceglie la libertà del cuore. Chi si vendica o agisce sotto le spoglie della giustizia non conosce questa libertà.
Alla fine, il vero perdono non è solo parola: è trasformazione, scelta e coraggio. È aprire il cuore a chi ci ha ferito, senza dimenticare, ma senza essere prigionieri del male subito. Perdonare significa vivere oltre il rancore, restituendo dignità a sé stessi e agli altri.
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