martedì 25 novembre 2025

25.11 SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA

SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA (CA 287–305)

 Santa Caterina d’Alessandria è una delle martiri più celebri e rappresentate fin dall’Alto Medioevo, venerata con numerose chiese dedicate e simbolo di sapienza, eloquenza e coraggio cristiano. Nata in un contesto culturale e religioso molto vivace, fu descritta dal Martirologio Romano come ricolma di “acutezza d’ingegno e di sapienza non meno che di fortezza d’animo”. La prima testimonianza scritta del suo martirio risale al VI secolo, seguita da agiografie come la Legenda Aurea di Jacopo da Varagine.

 Secondo la tradizione, Caterina era giovane, bella e dotta in filosofia e religione, e fin dall’adolescenza fu adornata dal dono del matrimonio mistico con Cristo. Il suo martirio si colloca durante il regno di Massimino Daia (o forse Massenzio) nel 305, quando l’imperatore ordinò sacrifici agli dei pagani. Caterina si presentò al palazzo imperiale e con grande coraggio invitò l’imperatore a riconoscere Cristo come Redentore. Convocati filosofi e retori per confutarla, questi furono convertiti dalla sua eloquenza e successivamente giustiziati, suscitando l’ira dell’imperatore. Non cedette nemmeno alle offerte di matrimonio dell’imperatore e fu quindi imprigionata, torturata con la ruota dentata e infine decapitata.

 Le agiografie narrano che le sue spoglie furono trasportate dagli angeli sul Monte Caterina, nella penisola del Sinai, dove sorge il famoso monastero fondato da Giustiniano primo. Il culto di Caterina influenzò molte sante, tra cui Caterina Tomás, Angela Merici e Giovanna d’Arco, che dichiararono di ricevere sue locuzioni e visioni.

 Santa Caterina d’Alessandria è venerata come patrona di ceramisti, filosofi, mugnai, sarte e studenti, simbolo di fede, cultura e coraggio, e rimane esempio di intelligenza unita a fermezza morale, capace di affrontare il martirio pur di restare fedele a Cristo.

 

Per noi oggi:

 Il sapere senza coraggio è sterile: Caterina era filosofa e dotta, ma la sua intelligenza si unì sempre al coraggio morale. Ci provoca a chiederci: a cosa serve la conoscenza se non la mettiamo al servizio della verità e della giustizia?

 La fedeltà a Dio può costare tutto. Di fronte al potere e alle lusinghe dell’imperatore, Caterina non cedette. In un mondo che premia compromessi e convenienze, ci sfida: saremmo pronti a dire “no” anche quando tutto ci spinge a cedere?

 La santità unisce mente e cuore. Non basta la devozione cieca: Caterina coniugava intelligenza, eloquenza e fede profonda. Ci interroga: riusciamo a vivere una spiritualità che non separi riflessione e amore, conoscenza e azione?


I testi della letteratura popolare parlano di Caterina come una bella diciottenne cristiana, figlia di nobili, abitante ad Alessandria d'Egitto. Qui, nel 305, arriva Massimino Daia, nominato governatore di Egitto e Siria. Per l'occasione si celebrano feste grandiose, che includono anche il sacrificio di animali alle divinità pagane. Un atto obbligatorio per tutti i sudditi. Caterina però invita Massimino a riconoscere Gesù Cristo come redentore dell'umanità e rifiuta il sacrificio. Non riuscendo a convincere la giovane a venerare gli dèi, Massimino propone a Caterina il matrimonio. Al rifiuto della giovane il governatore la condanna a una morte orribile: una grande ruota dentata farà strazio del suo corpo. Sarà un miracolo a salvare la ragazza che verà però decapitata.

 

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NELLO STESSO GIORNO:
BEATI LUIGI BELTRAME QUATTROCCHI E MARIA CORSINI Sposi
Catania, 12 gennaio 1880 - Roma, 9 novembre 1951
Firenze, 24 giugno 1884 - Serravalle (AR), 26 agosto 1965

Una vita ordinaria vissuta in modo straordinario. È stata quella di Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini, i primi sposi ad essere beatificati come coppia il 21 ottobre 2001 da San Giovanni Paolo II, nel 20.mo anniversario dell’Esortazione Apostolica Familiaris Consortio. La loro quotidianità di coniugi e genitori fu sempre sostenuta dalla preghiera, dalla fedeltà al Vangelo e dall’unione intima con Gesù Eucarestia.


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